Sondaggi politici: l’appuntamento con le rilevazioni condotte da Swg non riguarda soltanto le intenzioni di voto. Se la scorsa settimana si era concentrato sul “populismo”, in quest’occasione, l’istituto ha approfondito il riconoscimento nella formula di partecipazione democratica per eccellenza, ossia il voto, oltre ai driver che indirizzano l’«appartenenza» politica.
Sondaggi politici: come è cambiato il voto
Innanzitutto, fanno notare gli analisti Swg, è ben visibile la trasformazione che ha riguardato l’essenza stessa del “voto”. Sparito quasi del tutto il tipo programmatico (pesa l’omologazione delle forze politiche su alcuni temi) così come quello “identitario” (anche nella declinazione “di famiglia”). Rilevando il sempre più importante spazio concesso al “leaderismo”, all’interno di un ampio processo di spettacolarizzazione della “politica”, il «voto sciamico» attualmente si snoda in 3 diverse diramazioni, fanno notare dall’istituto: la “proposta etica”, la “proposta popolare” e quella “di cambiamento”. Queste hanno in comune il “bisogno di futuro” come quello di “risposta alle paure”.
Stando a quanto emerge dalle rilevazioni Swg, l’obiettivo prioritario di un partito, affinché un elettore possa riconoscervisi, dovrebbe essere la “lotta alla corruzione”. Il secondo driver più importante è il “taglio delle tasse”, a pari merito, per così dire, con la voglia di “fare realmente le cose”.
Più ci si sposta verso destra, più aumentano le esigenze legate alla sicurezza, tornando verso il centro-destra, invece, assume una sempre maggiore importanza il taglio delle tasse.
D’altra parte, per l’arco elettorale che corre dal centro alla sinistra, la “lotta alla corruzione” stacca ogni altro driver. È l’esigenza più importante anche per chi non si colloca in nessuno dei due tradizionali schieramenti.
Tuttavia, anche se la lotta alla corruzione è fondamentale per una larghissima fetta dell’elettorato, come si è visto, il fattore decisivo – l’ago della bilancia – al momento di fare l’ingresso nell’urna sembra essere la capacità di proporre un “reale” taglio delle tasse.