Angela Merkel tira dritto. La maggior azionista del Ppe, uscito vincitore di misura alle ultime elezioni europee, rivendica la presidenza della Commissione Ue per il lussemburghese Jean-Claude Juncker, candidato dei popolari.
“Juncker deve diventare presidente della Commissione europea, per questo obiettivo sto conducendo ora tutti i colloqui” ha detto la cancelliera tedesca intervenendo alla giornata mondiale dei cattolici tedeschi a Ratisbona.
Nel suo intervento odierno, tuttavia, la Merkel ha anche chiesto di avere “un po’ di pazienza perché è meglio essere accurati che non concludere in fretta”. “In ogni caso, già prima delle elezioni europee c’era l’accordo – ha ricordato Merkel – che il candidato del partito vincitore avrebbe assunto questo incarico”.
In realtà le cose non stanno esattamente così. Francois Hollande, reduce peraltro da un disastroso risultato elettorale con il suo Ps, ha fatto sapere che nel caso in cui Juncker non ce la facesse, la palla dovrebbe passare al candidato del Pse Martin Schulz. E anche il premier italiano Matteo Renzi, che invece dalle urne è uscito alla grande, preme per trovare una soluzione diversa da quella di Juncker, che, a ben vedere, sarebbe una scelta di conservazione a fronte, invece, di un voto europeo che ha fortemente indicato un cambiamento.
Nei giorni scorsi, il Consiglio dell’Unione europea ha dato mandato al presidente dell’Unione, Herman Van Rompuy, di avviare le consultazioni con il nuovo Parlamento di Strasburgo per arrivare a tale nomina. Le consultazioni saranno avviate con i nuovi gruppi parlamentari che non si insedieranno prima della prossima settimana: la proposta di Van Rompuy è attesa per fine giugno.