Il trasferimento di novanta profughi originari dell’Africa subsahariana nel campo base di Expo, riaccende la polemica tra centrodestra e sinistra sul futuro dell’area espositiva. Il governatore della Lombardia, Roberto Maroni, ha puntato il dito contro Giuseppe Sala: “So di una lettera che sarebbe stata mandata alla società Expo, nella quale si parla di un accordo con l’ ex commissario Giuseppe Sala. Se così fosse sarebbe ancora più grave, perché lui non poteva decidere senza coinvolgere il Consiglio di amministrazione e, vista la delicatezza della questione, senza informare il presidente della Regione”.
In realtà la decisione è stata presa dal prefetto Alessandro Marangoni, come lui stesso ha ammesso: “E’ una decisione mia di cui mi assumo tutte le responsabilità”. Si tratta comunque di una soluzione “temporanea e d’emergenza”.
La precisazione di Marangoni non placa, però, le invettive del centrodestra. “Nulla comunque è più definitivo del provvisorio. Non ci vengano a dire che gli immigrati staranno sul sito Expo solo per poco tempo, perché sappiamo tutti come andrà a finire”.
Expo, duello tra Parisi e Sala
Sulla questione è intervenuto anche il candidato di centrodestra, Stefano Parisi: “Il problema non è l’accoglienza o meno dei profughi. La Lombardia ha già fatto molto più che qualsiasi altra Regione italiana. E’ la scelta del luogo a destare perplessità”.
A Parisi ha replicato prontamente Sala, ex manager dell’esposizione: “Parisi s’informi meglio. La decisione del prefetto riguarda una struttura al di fuori dell’area espositiva”.