Analisi elettorale Tecné: il PD cresce con l’avanzare dell’età dell’elettorato ma la spunta anche fra i giovani
Come altri istituti demoscopici, anche Tecné ha pubblicato un’analisi incentrata in primo luogo su uno studio dei flussi elettorali riferiti ai risultati delle elezioni europee di domenica scorsa, ma che mostra anche i dati riguardanti l’età degli elettori e le basi elettorali dei partiti.
Il 40,8% ottenuto dal Partito Democratico trova fondamento in un’alta conferma dei propri voti alle Politiche 2013, i quali però costituiscono solo il 52% dell’elettorato di domenica, costituito secondo i dati Tecné per il 9% da elettori “grillini”, per il 4% provenienti dal PDL, per il 18% da altri (in particolare, Scelta Civica) e il 17% lo recupera dall’astensione. “Pescano” meno in altri elettorati, invece, sia il Movimento 5 Stelle sia Forza Italia: il voto per movimento di Beppe Grillo per il 72% proviene da chi già nel 2013 aveva votato per i pentastellati, mentre il restante elettorato si divide fra ex PD (5%), ex PDL (4%) e per il 10% sono astensionisti delle Politiche; fra gli elettori del partito di Berlusconi, il 74% aveva votato per il PDL, mentre sono minime le componenti che fanno riferimento ad ex elettori di altri partiti, con invece il 13% che proviene dall’astensione.
Guardando alle professioni, i lavoratori dipendenti prevalgono fra i “grillini” (48% dell’elettorato), così com’è alta la percentuale in Fratelli dì’Italia (46%), mentre si riduce al 28% in Forza Italia e al 26% fra Scelta Europea. Imprenditori e lavoratori autonomi continuano a costituire buona parte della base elettorale di Forza italia (19%) e Lega Nord (16%), ma la loro percentuale cresce anche negli altri elettorati. I pensionati sono una parte vasta dell’elettorato sia di Forza Italia (33%) sia del PD (32%), mentre rappresentano soltanto il 10% degli elettori del Movimento 5 Stelle. I disoccupati sono infine una quota importante sia dell’elettorato a 5 Stelle (16%) sia della lista L’Altra Europa con Tsipras (15%), mentre una forza politica come il PD fonda il proprio elettorato per non più del 6% sui disoccupati.