Nelle ultime settimane molti leader politici – Renzi e Berlusconi compresi – sono andati in pellegrinaggio da Marco Pannella. Il leader dei Radicali infatti sta combattendo da circa 2 anni con ben due tumori: uno al fegato e uno al polmone. “Ho questo tumore al polmone destro, in alto e anche al fegato – aveva annunciato nell’estate 2014 a Radio Radicale – me ne occupo ma non me ne preoccupo e non mi dolgo di come il caso mi ha trattato e mi tratta”. Oggi, qualche chilo in meno e parecchi sigari in più (“fumo 60 toscanelli al giorno” ha ammesso recentemente), Marco Pannella riceve nella sua casa romana di via della Panetteria politici e personaggi pubblici di ogni estrazione: da Matteo Renzi all’ambasciatore israeliano Naor Gilon, da Silvio Berlusconi ad Antonello Venditti. Poi, le foto vengono pubblicate sulla sua pagina facebook dai suoi “angeli custodi”.
Casa Pannella, “per lui sono riunioni di lavoro”
“Tutti i suoi visitatori promettono di tornare presto – ha raccontato alla Stampa uno dei pupilli di Pannella, Matteo Angioli – lui vive questi incontri come se si trattasse di riunioni di lavoro, senza mai lasciar percepire un’ombra di tristezza o di sconforto. Del resto per lui si tratta proprio di riunioni di lavoro. Pannella non ha mai smesso di lavorare per le lotte dei radicali”. Da ultima quella sul “diritto alla conoscenza”, ovvero il diritto di conoscere “in che modo” e “perché” i governi prendano decisioni che “influiscono sui nostri diritti umani e libertà civili, soprattutto per quanto riguarda questioni di ‘sicurezza nazionale’”.
Partito Radicale, l’eredità di Pannella
Ma nonostante questa normalità apparente, all’interno del Partito Radicale Nonviolento Transnazionale e Transpartito (così la dicitura ufficiale dal 1998) qualcosa già si muove per raccogliere la pesante eredità del vecchio leone. Sì, perché come ha raccontato lunedì scorso sul Corriere della Sera Alessandro Trocino, Pannella è il padre padrone del Partito Radicale: la rosa nel pugno, Radio Radicale e la sede “Torre Argentina Servizi”. Tutta roba sua. Ora, esclusa Emma Bonino dopo gli ultimi diverbi avuti con lo stesso Pannella, si parla già di un ricambio generazionale nella gestione del partito. Riccardo Magi, Mario Staderini, Marco Cappato, Filomena Gallo. Una nuova generazione di adepti che aspirano a raccogliere dal leader le redini di un partito che a livello politico non conta più da parecchio tempo. Questo non vuol dire che le battaglie dei radicali siano morte e sepolte, tutt’altro. Eutanasia, legge 40, il referendum sulle Olimpiadi di Roma 2024, pena di morte e diritti umani, liberalizzazione delle droghe leggere. Tutte battaglie che negli ultimi mesi hanno avuto un loro peso mediatico pur senza una struttura partitica alle spalle. Ora però il nuovo leader avrà proprio questo compito: riuscire a conciliare le battaglie storiche dei Radicali con un maggior peso politico a livello nazionale.
Comunali Roma, con Giachetti o con Magi?
La prima sfida si presenterà proprio nelle prossime settimane a Roma dove i militanti sono già spaccati sulla scelta di appoggiare il candidato del Pd Roberto Giachetti (militante storico dei radicali). In alternativa potrebbe scendere in campo Riccardo Magi, segretario del partito, e volto noto nella Capitale per la sua strenua opposizione alla candidatura di Roma ai giochi Olimpici del 2024. Per ora è ancora tutto aperto ma una cosa è certa: sul futuro del Partito Radicale l’opinione di Pannella avrà un peso determinante.
Giacomo Salvini
Twitter @salvini_giacomo