Messico, “muore” il subcomandante Marcos, ecco Galeano
Il subcomandante Marcos, leader dell’Ejército Zapatista de Liberación Nacional (EZLN) nello stato messicano di Chiapas, ha annunciato la “morte” del personaggio rivoluzionario da lui incarnato. L’annuncio è stato dato in occasione di una cerimonia in onore di José Luis Lopez Solis, detto Galeano, un militante dell’EZLN morto lo scorso 2 maggio in uno scontro armato con un’organizzazione contadina locale. “Pensiamo che sia necessario che uno di noi muoia perché Galeano viva, e così abbiamo deciso che Marcos deve morire oggi”, così ha dichiarato il leader zapatista Marcos, il cui vero nome è Rafael Sebastián Guillén Vicente.
Dal 1994, quando insieme con alcuni contadini indigeni dello Stato messicano del Chiapas si ribellò contro l’accordo di libero scambio tra Stati Uniti, Messico e Canada appena entrato in vigore, Marcos è stato “portavoce” dell’EZLN, ovvero un movimento armato clandestino, di stampo marxista, libertario e indigenista. Il nome del gruppo deriva dal leader comunista Emiliano Zapata Salazar e persegue politiche no-global, contro il neoliberalismo. Tuttavia, dopo venti anni dalla costituzione del gruppo, con le condizioni di vita degli indigeni sostanzialmente immutate, l’EZLN ha perso gran parte del suo fascino, nel Messico come nel mondo.
Marcos, oltre ad essere stato portavoce, è sempre stato un importante punto di riferimento per la sinistra radicale mondiale: la sua immagine, diventando una vera e propria guida del movimento no-global. Marcos ha poi dichiarato che il proprio personaggio è stato un travestimento pubblicitario, aggiungendo: “Esiste ormai una generazione che può guardarci in faccia e ascoltarci e parlarci senza attendersi né una guida, né una leadership, che non pretende né di sottomettersi né di seguire un capo”. Secondo quanto si legge in un comunicato ufficiale dell’organizzazione, l’abbandono non sarebbe dovuto a motivi di salute, né per faide o pulizie interne, bensì per alcuni cambiamenti interni al gruppo zapatista nato nel 1994 nello Stato messicano del Chiapas, uno dei più poveri del Paese.