Sondaggi Milano, Sala solo al 33%, 3 punti sopra Parisi per Eumetra
Sondaggi Milano, Sala solo al 33%, 3 punti sopra Parisi per Eumetra
La partita è aperta anche a Milano. Anche la capitale economica d’Italia, che sembrava fino a poco tempo fa destinata al centrosinistra sull’onda della popolarità di Beppe Sala dopo l’Expo.
Con questo ultimo sondaggio invece Milano si ritrova insieme a Roma e Napoli e molte altre città nel novero delle elezioni incerte, in cui in realtà tutto è possibile.
Sondaggi Milano, M5S al 19%, Passera al 10% centrodestra e centrosinistra deboli
Così del resto la pensano anche i Milanesi secondo Eumetra, per il 70% è ancora tutto aperto, solo il 17% pensa che l’elezione di fatto sia già decisa.
E il sondaggio sembra dare ragione a quel 70%.
Il favorito Beppe Sala, vincente nelle primarie di centrosinistra ma senza la maggioranza assoluta, avrebbe solo un terzo delle preferenze, molto meno di quanto previsto, superando di soli 3 punti il candidato di centrodestra Parisi, che con il 30%
Anche per quest’ultimo si tratta di una percentuale deludente, ma non quanto per il candidato di centrosinistra.
Ad avere invece più voti del previsto sembra essere il candidato del Movimento 5 Stelle, da pochissimo individuato nella persona di Gianluca Corrado, dopo lo scalpore per il ritiro di Patrizia Bedori. Arriverebbe al 19%, un record per il M5S in quella che probabilmente è la città meno grillina d’Italia.
Sorprende però anche Passera, leader di Italia Unica, candidato da molto tempo, ma che non è mai riuscito a sfondare mediaticamente nè nelle intenzioni di voti, e qui raggiunge un più che lusinghiero 10%.
Buono anche il 7% della sinistra, intesa come tutti coloro che non appoggeranno neanche la lista arancione in sostegno a Sala, e che dovrebbe essere rappresentato da Basilio Rizzo.
L’8% di Altri è in realtà già oltre il 100% di somma dei votanti e probabilmente dovrebbe essere ascritta tra le opinioni di chi non ne esprime una precisa, in ogni caso pochi rispetto a chi ha già un candidato da votare.
La partita a Milano, per quanto apparentemente circoscritta a due candidati, appare lunga e aperta.