Sondaggi referendum trivelle: gli italiani sono poco informati
Referendum sulle trivellazioni? Gli italiani non sapevano la data. O, addirittura, non sapevano addirittura dell’esistenza della consultazione. A rivelarlo è l’ultimo sondaggio condotto da Demopolis per la trasmissione Otto e Mezzo, in onda sull’emittente televisiva LA7.
La consultazione referendaria sulle trivellazioni in mare richiede il raggiungimento del quorum del 50%+1 di partecipanti, per assumere carattere di validità. Tuttavia, secondo Demopolis, il quadro è desolante: un italiano su 3 (34%) non sapeva nemmeno dell’esistenza del referendum, mentre il 41% degli intervistati non era a conoscenza della data esatta, prevista per il 17 aprile. E quelli correttamente informati? Appena un italiano su 4.
Al di là di ciò, l’attenzione degli italiani verso le tematiche ambientali sembra essere cresciuta, come spiegato dallo stesso istituto, che registra un livello odierno del 63%, ben 10 punti superiore rispetto a 5 anni orsono e addirittura 20 rispetto al 2000.
Sullo specifico quesito referendario, la maggioranza di coloro che esprimono un’opinione – escludendo quindi i “non so”, pari al 15% degli intervistati – dichiara di voler vietare il rinnovo delle concessioni dopo la scadenza. Tra quelli che esprimono un’opinione, la pensano così 3 intervistati su 4.
Sondaggi referendum trivelle: le ragioni del sì e del no
Quali le motivazioni del “sì” al divieto di rinnovo? Principalmente la necessità di proteggere le coste ed il mare da ripercussioni ambientali. Più indietro invece l’esigenza di tutelare il turismo e puntare maggiormente alle energie rinnovabili.
Al contrario, chi appoggia il rinnovo delle autorizzazioni si basa principalmente sulla stretta dipendenza dell’Italia dalle risorse petrolifere, un tema ancor più importante della tutela dei posti di lavoro.