Ecco come il referendum sulle trivelle rischia di trasformarsi in uno sulla minoranza Pd
Il referendum sulle trivelle può trasformarsi in un boomerang per la minoranza Pd che parteggia per il sì. Nelle intenzioni di Speranza e compagni il voto sarebbe dovuto essere l’ennesimo terreno di scontro con il premier.
Matteo Renzi, che fino all’ultimo ha cercato di tenersi fuori dalla disputa, ha dovuto poi “metterci la faccia” annunciando prima l’astensione del Pd e poi il suo parere, anche se non esplicito, sul referendum: “Un mondo che va avanti solo a rinnovabili per il momento è un sogno”.
Romano Prodi ha condiviso la posizione del presidente del Consiglio, spiazzando la minoranza dem. E anche il governatore della Toscana, Enrico Rossi, si è mostrato vicino alle valutazioni in favore del no: “Se vince il sì accade che si torna alla vecchia normativa, oppure salta tutto? Sono preoccupato dagli effetti che questo potrebbe avere non solo sull’occupazione, ma su quegli equilibri su cui anche Prodi si è espresso”.
Trivelle, il fronte del sì
Sul fronte del sì si schierano invece Miguel Gotor, Nico Stumpo e Roberto Speranza con quest’ultimo che non esita a criticare la linea dell’astensione indicata da Renzi. “Votare sì – spiega Gotor – ha un importante valore simbolico, politico e culturale. Parla all’identità costitutiva del Pd, fondata sulla partecipazione e su una coscienza ambientalista moderna”.
A guidare il fronte del sì c’è anche il presidente della Puglia, Michele Emiliano. Secondo il Corriere, il Ras pugliese, con la battaglia referendaria, intende assumere il ruolo di “leader” all’interno della minoranza Pd.
Ruolo che sta sempre più stretto a Pier Luigi Bersani. L’ex segretario Pd non ha ancora preso posizione sul referendum. In un’intervista all’Huffington Post ha affermato che dirà la sua durante la direzione Pd del 4 aprile: “Ho in mente una soluzione utile almeno a limitare i danni. Ma prima voglio vedere in direzione come si imposta la discussione. Se si affronta il tema con umiltà e buon senso io sono disposto a dare una mano. Altrimenti ognuno farà quello che ritiene più opportuno”. Chi ha orecchie per intendere…