Referendum adesione Ucraina: l’Olanda al voto, la Russia vigila
Referendum adesione Ucraina: quando l’Olanda nel mese di luglio 2015 ha introdotto la nuova legge sui referendum, pochi s’aspettavano che un giorno avrebbe potuto giocare a vantaggio del Cremlino trovandosi a decidere sulle 320 pagine del lungo accordo d’associazione con l’Ucraina. Eppure, meno di un anno dopo, il 6 aprile, gli olandesi dovranno rispondere con un Sì, o un No, alla domanda se sono favorevoli all’accordo d‘associazione del blocco con Kiev. I recenti sondaggi indicano che sarà una gara di testa a testa tra le parti.
Referendum adesione Ucraina: l’Olanda al voto, la Russia vigila
Anche se il voto è consuntivo e non ha alcuna diretta influenza sulla politica dell’UE, sta comunque causando molti timori sia a L’Aia che a Bruxelles. Il presidente della Commissione europea, Jean-Claude Juncker, ha avvertito che un “no” olandese “aprirebbe la porta a una grande crisi continentale” con un solo vincitore. “La Russia dovrebbe cogliere i frutti di una facile vittoria” ha scritto il giornale olandese NRC. La lingua sorda del lungo testo dell’accordo d’associazione smentisce il suo potenziale esplosivo. Da quando Kiev ha tentato d’uscire dall’orbita del suo ex governante sovietico per abbracciare l’UE, l’accordo è la fonte di un braccio di ferro con Mosca.
Alla fine del 2013, quando l’ex presidente ucraino Viktor Yanukovich, sotto pressione di Mosca non ha firmato l’accordo, il documento ha scatenato una rivoluzione. Dopo la repressione della polizia, da quei pochi che erano, i manifestanti in piazza Maidan a Kiev sono diventati centinaia di migliaia di persone. Yanukovich è fuggito e il suo successore Petro Poroshenko, ponendo fine alla saga delle negoziazioni, ha rapidamente messo la sua firma sotto il contratto – anche se il conflitto in Ucraina orientale tra i separatisti appoggiati dalla Russia e il nuovo governo di Kiev ancora continua.
Nell’autunno dello scorso anno, l’accordo è riemerso a L’Aia, quando la piattaforma di un cittadino euroscettico, facendo uso della nuova legge, ha raccolto più di 420.000 voti a sostegno di un referendum sulla questione. Gli attivisti hanno sostenuto in un video che Bruxelles aveva antidemocraticamente fatto entrare l’Europa in un “un vespaio geopolitico”. I Paesi Bassi, tra l’altro, devono ancora venire a patti con l’abbattimento nel 2014 dell’aereo passeggeri malese MH17 in Ucraina orientale.
Gli oppositori dell’accordo lo considerano come una costrizione ad una alleanza con un paese corrotto che richiede miliardi di euro di aiuti e, anche se l’accordo commerciale non consente agli ucraini di lavorare nell’UE, molti olandesi lo considerano un passo verso l’adesione alla Comunità Europea e hanno paura di perdere il lavoro per i bassi salari ucraini. “C’è un sacco di sfiducia – sostiene Frank van Dalen, un consulente politico – il referendum è uno dei pochi modi che rimane ai cittadini olandesi per avere un certo controllo”.
Altri dicono che l’accordo d’associazione in sé ha causato il conflitto ucraino e che l’UE sia da biasimare. “È uno schema pessimo che stiamo imponendo ad un paese da cui abbiamo acquistato oligarchi con false promesse” spiega Thierry Baudet, un importante euroscettico.
In realtà, dicono dal fronte opposto, è stata la Russia che ha espulso l’Ucraina dalla sua unione doganale, ha annesso la Crimea e sta sostenendo i separatisti nel Donbas. Ora, lo spettro del Cremlino incombe sul voto. Poroshenko, il presidente ucraino, ha sostenuto che il referendum ha reso gli olandesi, forse involontariamente, pedine di Putin e “ostaggi di un gioco politico”. Questa settimana, il ministro delle finanze ucraino, Natalie Jaresko sul suo account Twitter ha condiviso una copia di una lettera falsa che girava sui social russi, che presumibilmente doveva aver scritto a Victoria Nuland, l’assistente del segretario di Stato americano, nella quale chiedeva di ritardare il referendum olandese.
Le virulente campagne mediatiche di entrambi i lati del dibattito hanno avuto effetto. Uno studio pubblicato dall’agenzia di sondaggi olandese I & O Research ha mostrato che più della metà di chi ha in programma di votare a favore della transazione UE ritiene che una maggioranza senza voto sarebbe una vittoria per Putin. A sua volta, quasi la metà degli elettori del No, pensano che la vittoria del Si raffredderebbe i rapporti dei Paesi Bassi con la Russia.
“L’immagine dell’Ucraina abbozzata da Putin è una versione distorta della realtà, ma un grande gruppo di olandesi la vedono come vera – chiarisce il politico olandese Kees Verhoeven – In questo senso, il Cremlino ha già raggiunto il suo obiettivo. I propagandisti russi possono osservare il referendum e giocare”.