Moschee a Milano? Salvini dice no. Il segretario della Lega nord ha espresso infatti il suo dissenso dopo Stefano Parisi, il candidato del centrodestra alle comunali di Milano, si era dichiarato possibilista “c’è bisogno di una moschea a Milano, ma bisogna farla secondo certi criteri e con il controllo delle forze dell’ordine”.
Salvini è subito intervenuto sull’argomento, affermato che dove governerà il suo partito non saranno edificati luoghi di culto per gli islamici: “a Milano non c’è spazio per moschee. Fuori Milano la facciano dove vogliono. Dove c’è la Lega in amministrazione in questo momento storico una moschea non ci sta.” A stretto giro è arrivata la risposta di Parisi: “le comunità musulmane di Milano hanno il diritto di pregare nei loro luoghi di culto”, anche se si dice convinto che serva una legge nazionale.
Moschea, Sala: “Salvini vuole il tutti contro tutti”
Una questione spinosa quella delle costruzione della moschea, che ha portato a una spaccatura nel centrodestra, ma che ha avuto conseguenze anche nel dibattito interno al centrosinistra. Da una parte Beppe Sala ha criticato Parisi per il suo passo indietro in merito alla realizzazione di un luogo di culto per i musulmani: “ancora una volta tutta la mia umana comprensione per Stefano Parisi, candidato elegante ma a capo di una coalizione votata al ‘tanto peggio, tanto meglio’, di cui Salvini è leader indiscusso” – e ha aggiunto: “so che fare una moschea a Milano, nel pieno rispetto di diritti e doveri di tutti, vuol dire garantire libertà di culto ed insieme creare sicurezza e ideali condizioni di lavoro per le forze dell’ordine, che debbono prevenire ogni forma di terrorismo. Salvini vuole il ‘tutti contro tutti’, la città Far West in cui conta solo gridare nei talk show della tv”. Sala ha però anche preso le distanze dal bando della giunta di Giuliano Pisapia che ha diviso il PD per la vittoria conseguita da associazioni sospettate di vicinanza ad ambienti radicali.
La polemica sulla costruzione della moschea a Milano è ritornata al centro del dibattito politico dopo gli attentati di Bruxelles, e vista l’importanza conferita dai candidati di entrambi gli schieramenti sembra che possa diventare uno dei temi decisivi per la prossima campagna elettorale.