Dimissioni Guidi: ci sono diversi ministri dietro l’approvazione dell’emendamento “sblocca petroli”, quello che dava il via libera al progetto “Tempa Rossa“. A raccontare dei loro rapporti diretti con la Total, non sapendo di essere intercettato, il dirigente della stessa compagnia petrolifera Giuseppe Cobianchi al telefono con Gianluca Gemelli, notoriamente legato al ministro dello Sviluppo Economico dimissionario Federica Guidi. Il nocciolo della vicenda: alcuni influenti membri del governo, dopo lo stop dello “sblocca petroli”, si sarebbero adoperati per inserire quest’ultimo nella Finanziaria 2015.
Nelle conversazioni a disposizioni dei magistrati la Guidi parla di “accordo”: l’indagine quindi si muoverà verso l’accertamento dei termini della trattativa che ha portato a “sbloccare” il provvedimento in modo da capire quali esponenti dell’esecutivo sono stati coinvolti.
Dimissioni Guidi: altri ministri coinvolti nella vicenda Tempa Rossa
10 dicembre 2014 – Gemelli contatta i dirigenti Total per discutere dei rallentamenti subiti da “Tempa Rossa“. Analizzano gli investigatori: “L’ingegner Cobianchi attribuiva molte delle responsabilità alle imminenti elezioni regionali in Puglia e quindi all’indisponibilità della politica locale di schierarsi in favore della costruzione dei serbatoi di stoccaggio a Taranto”.
Nella conversazione in oggetto Cobianchi conferma i contatti con Roma: “L’ingegner Cobianchi attribuiva molte delle responsabilità alle imminenti elezioni regionali in Puglia e quindi all’indisponibilità della politica locale di schierarsi in favore della costruzione dei serbatoi di stoccaggio a Taranto”.
Gemelli si dice pronto a fare tutto il possibile per aiutarlo, Cobianchi risponde: “So che il ministro in prima persona si è adoperato nelle settimane scorse con la regione Puglia per cercare di promuovere questo incontro, che sarebbe stato importante… Purtroppo da quello che so la regione Puglia non ha dato una disponibilità a questa roba, per motivi politici sostanzialmente, da quello che ho capito, quindi adesso si cercherà di far passare nella legge di Stabilità un po’ quello che è necessario far passare… ovviamente c’è tutta una serie di iniziative che con… che si sta cercando di portare avanti anche sul piano, mi lasci dire, giuridico nei confronti delle delibere che sono state prese al comune di Taranto, eccetera… però la situazione è un po’ ingarbugliata… ecco, in questo momento… però ecco ci tengo a precisare che noi non sospendiamo niente, cioè i lavori in corso vanno avanti”.
13 dicembre 2014 – il problema viene risolto, la Guidi ne dà notizia a Gemelli che avverte via sms Cobianchi: “Le confermo che Tempa Rossa è stata definitivamente inserita come emendamento del governo nella legge di Stabilità. Buon we. Gianluca”.
A questo punto, scrive il giudice, “È importante evidenziare come la società facente capo al Gemelli, la “Ponterosso Engineering”, abbia ottenuto “rapidamente” l’inserimento nella bidder list per partecipare da subito a una gara indetta dalla Total nel settore ingegneristico pur non essendosi ancora perfezionato il discorso della attribuzione delle “qualificazioni”. Esito ricollegabile al considerevole peso specifico rivestito da Gemelli, non in quanto tale, ma in quanto soggetto dotato di significativa contiguità rispetto a quegli ambienti governativi aventi competenza istituzionale nella soluzione di problematiche che stavano a cuore alla Total. Di una simile contiguità ormai la Total aveva raggiunto esatta e piena consapevolezza”
metà gennaio 2015 – cominciano a circolare indiscrezioni su un’inchiesta (molto probabilmente quella odierna), la Guidi – preoccupata per le ripercussioni politiche che potrebbe avere – chiede a Gemelli di informarsi in merito. Rilevano gli investigatori: “Il 22 gennaio 2015 Gemelli e Guidi fanno espliciti riferimenti al probabile coinvolgimento del Gemelli in una questione non meglio specificata e alla possibilità di conseguenze politiche indirette anche per lo stesso ministro”.