Pensione minima, costi ed effetti del bonus di 80 euro
“E’ difficile alzare le pensioni minime, in questo momento abbiamo dato la precedenza al ceto medio e alle famiglie con reddito di 1500 euro al mese. Allo studio c’è allargare gli 80 euro a chi prende la pensione minima. Vedremo se saremo in grado di farlo”. Il premier Matteo Renzi, durante la diretta Facebook di ieri, ha aperto ad un possibile bonus per chi recepisce la pensione minima. Per ora si tratta di un’idea che, se valutata positivamente, verrà inserita nella legge di Bilancio del 2017.
Che cos’è la pensione minima
La cosiddetta pensione minima viene riconosciuta al pensionato il cui reddito da pensione, sulla base del calcolo dei contributi versati, risulti inferiore ad un livello fissato ogni anno per legge, considerato il “minimo vitale”. Il calcolo cambia a seconda che la persona sia singola o sposata.
La pensione integrata al trattamento minimo, o pensione minima, ointegrazione al minimo, viene riconosciuta al pensionato il cui reddito da pensione, sulla base del calcolo dei contributi versati, risulti inferiore ad un livello fissato dalla legge, considerato il “minimo vitale”.
L’importo mensile varia ogni anno: per il 2015 è stato fissato a 502,39 euro, per 6531,07 euro annui. L’importo riconosciuto dalla legge per raggiungere il minimo annuo viene erogato insieme alla tredicesima mensilità.
Il trattamento minimo spetta in base al reddito, secondo lo schema che segue, per le pensioni con decorrenza dal 1 gennaio 1995.
(fonte Intrage.it)
Pensione minima, gli effetti del bonus
Come abbiamo detto agli inizi, l’idea di Renzi, ad ora, rimane un’ipotesi allo studio. Per un motivo ben preciso: sono ancora da ricercare e trovare le coperture per una manovra del genere. Secondo i dati 2014 del Rapporto di Itinerari previdenziali, le pensioni che beneficerebbero di questo bonus sarebbero 3,5 milioni.
“Se il bonus fosse dato su questi trattamenti – spiega Enrico Marro sul Corriere della Sera – ci sarebbe una maggior spesa strutturale di 3 miliardi e mezzo all’anno. Ma i tecnici di Palazzo Chigi, dopo aver sottolineato che si tratta solo di ipotesi allo studio e che in ogni caso una eventuale misura non è per quest’anno ma per la prossima legge di Bilancio, cioè per il 2017, dicono che la spesa potrebbe esse inferiore. Se infatti gli 80 euro venissero dati a tutti i pensionati che hanno un reddito pensionistico non superiore al minimo, la platea scenderebbe a 2,3 milioni di anziani. In questo caso quindi, la maggior spesa annuale scenderebbe a 2,3 miliardi di euro l’anno”.
Pensione minima, le critiche
L’annuncio di Renzi ha diviso economisti e politici. Alcuni, come Brunetta, hanno invitato il premier a trovare, prima, i soldi per la prossima manovra finanziaria. Altri, come l’economista Giuliano Cazzolla, chiedono di destinare eventuali risorse non al bonus, bensì “a provvedimenti di carattere strutturale in materia di pensioni, piuttosto che intervenire su trattamenti già integrati dalla fiscalità generale con il rischio di farli diventare più elevati di assegni percepiti da persone che hanno lavorato e versato contributi”.