Tempa Rossa, l’emendamento modificato
A poco più di una settimana dal referendum sulle concessioni per le trivellazioni marine, è ancora l’emendamento “Tempa Rossa” al centro della scena politica. L’emendamento, fatto approvare dall’ex ministro Federica Guidi e che ha portato alle sue dimissioni dal ministro, è stato modificato dal governo nell’ ultima legge di Stabilità. Ciò che stanno cercando di scoprire i magistrati di Potenza è il motivo per il quale la norma non sia stata inserita nella nuova legge di Stabilità per il 2016, visto che come aveva confermato pubblicamente pochi giorni anche lo stesso Matteo Renzi “l’idea di sbloccare le opere pubbliche e private l’ abbiamo presa noi”.
Come ricostruito dal Corriere della Sera, l’iter dell’emendamento che agevola il progetto «Tempa Rossa» era cominciato il 17 ottobre 2014, con la presentazione del sottosegretario Simona Vicari all’interno del decreto Sblocca Italia. L’emendamento viene dichiarato però inammissibile e si decide di intervenire per trovare una soluzione. Il 5 novembre il ministro Guidi rassicura a telefono il compagno Gianluca Gemelli: “se Maria Elena è d’accordo sarà inserito nella legge di Stabilità”. Ed è ciò che accade: il 13 dicembre 2014 “Tempa rossa” entra nel provvedimento all’esame del Senato e viene approvato. Nel corso dell’interrogatorio, il ministro Maria Elena Boschi a Palazzo Chigi ha chiarito che l’unico interesse era “sbloccare gli investimenti”.
Tempa Rossa, gli investigatori indagano sul carattere strategico dell’emendamento
Gli investigatori, dopo aver acquisito le relazioni tecniche e l’articolato della legge di Stabilità 2015, hanno scoperto che la normativa in materia è cambiata perché “è stato eliminato il carattere strategico, di indifferibilità e di urgenza delle upstream sia a terra che in mare, riconoscendo alle stesse soltanto il carattere di pubblica utilità”. Una linea completamente diversa dalla precedente. Il sospetto è che l’emendamento sia stato approvato su pressioni delle aziende petrolifere e che poi, una volta sbloccati i fondi, si sia deciso di modificarlo.
Al centro della questione su cui stanno indagando i magistrati, c’è proprio Gianluca Gemelli, compagno del ministro Guidi. In una conversazione del novembre 2014 Gemelli, con il suo socio Salvatore Lanzieri, dopo aver saputo che era in via di definizione l’ingresso delle sue società nella ‘bidder list’ della Total per le gare sui progetti ingegneristici, aveva affermato: ti informo che già siete entrati! questa è bellissima! ma tu lo sai che io martedì… te l’ ho detto che ce lì ho tutti invitati al convegno, martedì prossimo…a Roma… tutti, tutti ci sono, quelli che contano ci sono!..dai che sta andando come volevamo noi, perfetto!… gioia mi pare che stiamo andando nella direzione giusta, dai!…quant’ era sette milioni? Mi sa che sarai condannato a pagarmi quattro mila euro al mese a partire dal 2016… noi da qui a metà mese, massimo fine mese dobbiamo andare in Tecnimont, ma io me la chiudo martedì prossimo”.
Ilaria Porrone