Borsellino: Salvo Riina, figlio del noto boss di Cosa Nostra Totò, nel corso di una puntata che andrà in onda questa sera, presenterà il libro che ha scritto sul padre durante la nota trasmissione Porta a Porta. “Sono sopraffatto da un forte senso di nausea” così il fratello del magistrato ucciso il 19 luglio 1992 ha commentato la notizia ai microfoni dell’emittente radiofonica dell’Università Niccolò Cusano.
Borsellino: la trattativa Stato-mafia c’è ancora
“Avevo evitato di leggere le notizie rispetto a questo tipo di trasmissione che ci sarà questa sera, perché immaginavo a che cosa sarei andato incontro. Poi, siccome mi hanno telefonato tanti giornalisti, sono stato costretto a leggere anche alcune dichiarazioni che sono state fatte dal figlio di Riina in trasmissione. Sono sopraffatto da un forte senso di nausea a sentire le cose che in una tv pubblica si sono dette – ha affermato Salvatore Borsellino – Il figlio di Riina dice che vuole difendere la dignità della sua famiglia. Di quale dignità non si è capito, visto che si tratta di una famiglia di criminali. Suo padre lo conosciamo tutti, suo fratello è al 41bis, lui stesso è stato condannato a 8 anni”.
Il fratello di Paolo Borsellino, a questo punto, chiama in causa Bruno Vespa, “ben noto servo dei potenti”, che ospita il figlio di Riina solo per “giustificare le somme spropositate che incassa”.
Prosegue Borsellino: “La Rai dovrebbe avere degli organi di controllo, che impediscano che ancora una volta vengano riaperte le ferite dei familiari delle vittime di mafia. Tutti gli italiani si dovrebbero indignare a vedere quello che si arriva a fare in questo Paese. Ci sono state altre interviste fatte da conduttori più seri e fatte per cercare di arrivare alla verità, anziché per alimentare la curiosità morbosa della gente. Qui invece Vespa ha voluto fare qualcosa che riesca ad alzare l’audience. Chiamare Porta a Porta una terza camera significa infangare la costituzione, cosa che è diventato uno sport molto praticato nel nostro Paese. […] Sicuramente il lancio pubblicitario che gli sta facendo questa trasmissione, anche nel caso in cui non andasse in onda, sarà un ottimo trampolino di lancio per un libro che avrà scritto qualche giornalista per Salvo Riina, in cui si cercherà di solleticare i tasti della morbosità dei lettori, cercando di far diventare Totò Riina un eroe, anche se negativo“.
Infine, a proposito di Trattativa l’animatore del Movimento delle Agende Rosse ha aggiunto: “Il patto del Nazareno non è altro che una continuazione della trattativa tra stato e mafia. Le trattative stato-mafia furono due: una con gli ex potenti democristiani che non avevano mantenuto i patti con Riina e un altro con Berlusconi, che senza Dell’Utri non avrebbe mai creato Forza Italia. Visto che Dell’Utri è stato condannato per concorso esterno in associazione mafiosa, significa che senza la mafia Forza Italia non sarebbe mai esistita”.