Renzi presenta lo “Sblocca Italia” e attacca lo sciopero Rai “Situazione umiliante”
“Vorrei un’Europa che abbia un’anima. Vorrei investire tutto il pacchetto di credibilità assunto alle elezioni europee per cambiare l’Europa. Prima ci soni i programmi. Non farò, quindi, nomi. Non è un problema di nomi, ma di scelte”. Matteo Renzi, dal palco del Festival dell’Economia di Trento, dice la sua sul toto nomi che si è scatenato intorno al prossimo presidente della Commissione Ue. “Non credo che l’Italia debba fare battaglia sulla base dei passaporti. Non si può prendere il nostro consenso in una battaglia per ottenere un commissario o un altro. Noi dobbiamo dire che l’Italia porta alla discussione un pacchetto di proposte concrete”. “Oggi – aggiunge Renzi – c’è un allineamento astrale irripetibile: le ricette dell’Europa fino ad oggi non sono state efficaci. Impostare tutto solo su parametri di rigore, correttezza rispetto ai vincoli di Maastricht. Dobbiamo cambiare le regole, poi dobbiamo cambiare le istituzioni”. Per Renzi “Queste politiche economiche hanno portato a una disoccupazione senza precedenti in Italia. O si riparte con una nuova politica europea, con investimenti industriali e nuove regole sul lavoro, o non se ne esce”.
Il premier illustra poi il calendario delle riforme. “La prossima settimana riparte la discussione sulla riforma del Senato e dopo l’approvazione in prima lettura torniamo alla legge elettorale. La riforma del Senato molti dicevano che era messa in piedi a casaccio. Invece è frutto di 30 anni di dibattito”. E aggiunge: “Il risultato delle elezioni – prosegue il presidente del Consiglio – è stato un incentivo a fare subito la riforme elettorale e dimostra che si deve andare verso due gruppi, mi piacerebbero due partiti, e il centrosinistra si sta attrezzando così”.
Capitolo giustizia. “La giustizia civile sembra barbara ma entro il 1 luglio avremo il disegno di legge delega e questa riforma con il processo telematico. C’è anche la giustizia penale, e qualche problemino anche con quella contabile. Siamo un po’ in ritardo sulla riforma del Fisco che deve diventare una cosa semplice, in Italia ci sono dieci volte i commercialisti degli altri Paesi”.
Per quanto riguarda la riforma del fisco “abbiamo appena iniziato: il meccanismo è già cambiato ma c’è ancora molto da fare”. Dalle riforme non sarà esentata la Pubblica amministrazione: “La riforma della pubblica amministrazione sarà in parte per decreto e in parte con un ddl delega. Bisogna rovesciare il rapporto tra lo Stato e la PA, cambiare le regole del gioco”.
Dopo il Salva Italia, il premier presenta lo sblocca Italia. “Entro luglio farò un provvedimento che si chiama ‘sblocca-Italia’, che lascerà fare alla gente quel che vuol fare e consentirà di sbloccare interventi fermi da 40 anni”, assicura il premier, aggiungendo che domani scriverà “a tutti i sindaci per chiedere di individuare sul loro territorio le questioni bloccate”.
C’è spazio per parlare dello sciopero Rai indetto dai dipendenti per protestare contro i tagli decisi dal governo. Qui il premier va giù duro. ”È una polemica incredibile, una situazione umiliante. Lascia il tempo che trova. Mi spiace solo che se l’avessero annunciato durante le elezioni prendevo il 42,8%”.