Sondaggi Renzi: caso Guidi, gli italiani appoggiano il premier ma non il governo
Sondaggi Renzi: caso Guidi, gli italiani appoggiano il premier ma non il governo
Gli italiani se la prendono con il governo ma non con Matteo Renzi. E’ questo il quadro che emerge dal sondaggio condotto da IPSOS per il quotidiano Corriere della Sera, che analizza l’opinione degli italiani nei confronti dell’esecutivo e del premier alla luce del caso Guidi, che ha portato alle dimissioni del Ministro per lo Sviluppo Economico e al ritorno sulla scena della tematica della gestione e diffusione delle intercettazioni telefoniche.
L’inchiesta della magistratura di Potenza sul petrolio sembra aver intaccato la credibilità del governo. Secondo la rilevazione condotta da IPSOS – su un campione il cui 89% ha dichiarato di aver seguito, dettagliatamente o meno, il caso Guidi – 8 intervistati su 10 ritengono che il caso sia un colpo pesante per l’esecutivo.
Tuttavia, la rilevazione settimanale dell’istituto guidato da Nando Pagnoncelli evidenzia un lieve calo della fiducia complessiva nei confronti del governo – 40.4%, in calo di 4 decimi – con variazioni trascurabili anche nelle intenzioni di voto.
Sondaggi Renzi: caso Guidi, gli italiani appoggiano il premier
Secondo IPSOS, il merito di ciò potrebbe essere delle dichiarazioni di Matteo Renzi, il quale dopo lo scoppio del bubbone ha criticato la magistratura – invitandola a far luce rapidamente sulla vicenda – difendendo inoltre la paternità dell’emendamento in questione, considerandolo un provvedimento utile per il Paese e non un favore a determinate lobby.
A condividere – totalmente o in parte – le parole del premier è infatti il 58% degli intervistati. Interessante anche il sostegno riscontrato tra gli elettori di Forza Italia (50%), Lega (51%) e addirittura M5S (41%), che conferma il riscontro positivo nei cittadini di temi come l’immobilismo del Paese – e la necessità di sblocchi sul piano burocratico – e il rapporto tra politica e magistratura. Quest’ultima, peraltro, secondo IPSOS riscontra un livello di fiducia del 50%: ben 20 punti in meno rispetto al 2010.