Il ritorno delle province

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Chi pensava che la legge Delrio avesse mandato in pensione le famigerate province dovrà ricredersi. Certo non ci sono più gli organi politici che le rappresentano sul territorio, ma detengono ancora alcune funzioni, come la manutenzione delle strade, l’ambiente o l’edilizia scolastica,.

A farle resuscitare ci hanno pensato i sindaci comunali. Lo riporta oggi il Corriere della Sera.

Pochi giorni fa a Cuneo, si sono riuniti i sindaci piemontesi per discutere il loro Manifesto delle autonomie locali. Cosa dicono? In tutti i Paesi europei esiste un livello di governo dell’area vasta poiché esso è uno strumento di perequazione e di garanzia dei diritti. Per questo, scrivono, la Regione ‘potrà ridefinire le attuali circoscrizioni coincidenti con le province’ in modo da ‘garantire equilibrio tra i diversi territori e coesione sociale'”.

A favore del ritorno delle province si è espresso anche il governatore emiliano Stefano Bonaccini che ha pronto un piano per unire “Parma con Piacenza, Bologna con Ferrara, Modena con Reggio, e poi tutte le tre della Romagna”.

Province? Chiamatele con un altro nome

In Lombardia, Roberto Maroni, vuole istituire otto cantoni. In Friuli Venezia Giulia ci saranno 18 nuove unioni territoriali intercomunali, mentre in Sicilia verranno creati dei liberi consorzi. Nomi diversi ma uniti da un minimo comun denominatore: il ritorno delle province.