Il sistema elettorale spagnolo e le conseguenze per l Italia.

Pubblicato il 16 Marzo 2012 alle 09:30 Autore: Enrico Peroni
sistema elettorale spagnolo

[ad]Infine è da considerare l’elemento piú interessante è il peso e la garanzia di rappresentatività delle forze radicate a livello regionale, permessa dalla mancanza di uno sbarramento a livello nazionale. I partiti del “nacionalismo periferico” hanno sempre giocato un ruolo decisivo nel sostegno esterno ai governi del PSOE e del PP anche grazie alla legge elettorale, dato che in termini elettorali hanno sempre pesato molto meno di Izquierda Unida o dei vari partiti di centro analizzati nella tabella sovrastante.

I casi piú evidenti sono CiU, il partito autonomista moderato catalano y el PNV, il partito nazionalista basco, che hanno sempre ottenuto un numero di seggi in termini percentuali molto piú alto della percentuale di voti conquistata. Di seguito una tabella permette di comprendere la quasi completa corrispondenza tra voti e seggi ottenuti da parte di CiU e PNV. Questo vale anche per altre forze politiche regionali, talune volte addirittura sovradimensionate. Questo permette di asserire che la stessa legge elettorale è stata una garanzia di successo per partiti radicati solo a livello regionale, che in Paesi con uno sbarramento elettorale nazionale non tenterebbero nemmeno l’esperienza delle elezioni politiche o non sarebbero considerati come opzioni valide da votare per la palese impossibilità di ottenere seggi.

Elezione Voti (%) CiU Seggi Seggi (%)

1979

2,69%

8

2,29%

1982

3,67%

12

3,43%

1986

5,02%

18

5,14%

1989

5,04%

18

5,14%

1993

4,94%

17

4,86%

1996

4,60%

16

4,57%

2000

4,19%

15

4,29%

2004

3,23%

10

2,86%

2008

3,05%

10

2,86%

2011

4,17%

16

4,57%

Elezione

Voti (%) PNV

Seggi

Seggi (%)

1979

1,53%

7

2,00%

1982

1,88%

8

2,29%

1986

1,53%

6

1,71%

1989

1,24%

5

1,43%

1993

1,23%

5

1,43%

1996

1,27%

5

1,43%

2000

1,52%

7

2,00%

2004

1,62%

7

2,00%

2008

1,18%

6

1,71%

2011

1,33%

5

1,43%

Possiamo, quindi, considerare come l’esperienza spagnola tenda a rafforzare un bipartitismo nazionale, a garantire un diritto di tribuna sottodimensionato rispetto ai voti effettivamente conquistati per le forze medie nazionali ed infine a garantire uno spazio politico importante a partiti regionalisti molto radicati.

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