La proposta del M5S sui partiti politici
“Tutti i cittadini hanno diritto di associarsi liberamente in partiti per concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale”. Chiaro, semplice e conciso. Ma la legge (costituzionale) che regola i partiti politici spesso e volentieri è male interpretata. E’ per questo che la cosiddetta riforma dei partiti è, una legislatura dopo l’altra, oggetto di interesse.
La Commissione Affari Costituzionali di Montecitorio ha registrato una new entry: è la proposta del Movimento 5 Stelle. E’ una proposta di legge sulla “trasparenza e controllo dei partiti e movimenti politici”. Ma la cosiddetta ‘disclosure’ (trasparenza) riguarda solo le voci finanziarie, non quelle della vita interna ai partiti.
Cosa prevede la norma pentastellata sui partiti politici?
A queste ultime organizzazioni sarà vietato ricevere fondi da parte di persone poco trasparenti, ovvero quelle che non vogliono consentire di rendere pubblici i loro dati: sostanzialmente di ogni donatore bisogna conoscere l’identità. Poi vi sono alcuni limiti e confini di demarcazione: da alcuni valori massimi di spesa con i fondi di cui sopra all’imposizione palese del cv e fedina penale per i candidati, passando per la diminuzione della donazione massima (che transita così da 100 mila a 18 mila euro). Poi l’attacco indiretto a certi partiti ‘storici’: questi potranno essere collegati solo ed esclusivamente ad una sola fondazione.
Le reazioni sono affidate anzitutto a Andrea Mazziotti (Scelta Civica), presidente della Commissione Affari Costituzionali, che parla di incostituzionalità: “imporre a ogni partito di essere collegato a una sola delle Fondazioni? Non si capisce cosa significhi: che sono vietate le fondazioni o associazioni che hanno quelle caratteristiche, tranne una per partito? Una norma del genere sarebbe anticostituzionale. La cosa necessaria è prevedere la trasparenza di questi enti, non si può vietarli. La proposta del M5s va in una direzione non molto diversa dalla mia per quel che riguarda la trasparenza finanziaria, anche se mancano cose importanti come la trasparenza delle donazioni ricevute dai candidati non eletti e quella dei comitati che sostengono i partiti. La cosa grave, però, è che il M5s ignora volutamente qualsiasi principio di trasparenza delle regole applicate da partiti e movimenti al loro interno. Sulla trasparenza, insomma, vedono con un occhio solo”. Che si prefiguri un nuovo, l’ennesimo scontro fra maggioranza e grillini?
Daniele Errera