“In base alla valutazione del programma e delle previsioni della Commissione, il Consiglio è dell’opinione che servono sforzi aggiuntivi, anche nel 2014, per rispettare i requisiti del Patto di stabilità”: è quanto si legge nelle raccomandazioni della Commissione Ue all’Italia.
L’Italia esamini “entro la fine del 2014 gli effetti delle riforme del mercato del lavoro, valutando la necessità di ulteriori interventi”. È una delle raccomandazioni rivolte al nostro paese dalla Commissione Ue, che evidenza la necessità della “presentazione di una tabella di marcia dettagliata degli interventi entro settembre 2014”.
Nel documento, la Commissione ricorda come “la situazione del mercato del lavoro in Italia è ulteriormente peggiorata nel 2013, con un tasso di disoccupazione salito al 12,2% e la disoccupazione giovanile che è arrivata al 40%”. Per questo – spiega – “garantire una corretta attuazione e un attento monitoraggio degli effetti delle riforme adottate in relazione al mercato del lavoro e al quadro di fissazione dei salari è fondamentale per ottenere i benefici previsti in termini di maggiore flessibilità in uscita, di una flessibilità in entrata meglio regolamentata, di un sistema più integrato di sussidi di disoccupazione e di un miglior allineamento dei salari alla produttività”. Sul fronte dell’incontro fra domanda e offerta, la Commissione spiega che “dopo i ritardi registrati, è necessario progredire rapidamente con i piani di miglioramento dell’efficacia dei servizi di collocamento rafforzando i servizi pubblici per l’impiego”.
L’Italia deve inoltre “rafforzare le misure di bilancio per il 2014 visto lo scarto nel rispetto della regola di riduzione del debito e nel 2015 deve operare un sostanziale rafforzamento della strategia di bilancio per poter assicurare che il debito sia su un percorso discesa sufficiente”.
Nelle Raccomandazioni specifiche per Paese della Commissione europea è saltata la bocciatura della richiesta italiana di concedere lo slittamento del pareggio di bilancio strutturale di un anno. Dal testo delle Raccomandazioni per l’Italia è stata tolta nel corso delle trattative della scorsa notte la frase in cui si afferma che “l’esenzione richiesta dall’Italia di deviare dal percorso verso gli obiettivi di medio termine non può essere concessa a causa del rischio di non conformarsi con gli obiettivi di riduzione del debito”.