L’Unità e il giornalismo 2.0

Pubblicato il 19 Aprile 2016 alle 17:44 Autore: Daniele Errera

L’Unità e il giornalismo 2.0

Virginia Raggi non cantava ‘Meno male che Silvio c’è’. Conferma arrivata direttamente dalla stessa. Ora, appurato il qui pro quo, ci si chiede come un giornale del calibro de L’Unità possa aver preso una cantonata simile, ribadendo la notizia fatta circolare su Twitter.

Raggi e il video contestato

Raggi era corsa ai ripari smentendo categoricamente. Poi aveva fatto dell’ironia sul quotidiano fondato da Antonio Gramsci, sulla superficialità dell’organizzazione. A difendere il quotidiano, direttamente Erasmo D’Angelis, il direttore: “questo è giornalismo 2.0”, aveva esordito in un’intervista sul tema rilasciata al Corriere della Sera, ovvero una continua, disperata rincorsa alla quantità delle notizie, non alla qualità. Ma in questo modo si rischia di cadere in errore, come nel caso del video con la Raggi (non) protagonista. Del resto, difende l’area video del quotidiano, D’Angelis afferma che questa è una vera e propria nuova era della comunicazione: “il web ha modificato profondamente il giornalismo, sui siti e sui social gira di tutto”.

Erasmo D'Angelis, direttore de L'Unità difende il giornalismo 2.0

L’Unità e il giornalismo 2.0

All’accusa di poco approfondimento e molta superficialità sul caso ‘Raggi’, ora L’Unità vive sulla sua pelle anche altri tipi d’accuse. Come quella imputata ad un suo noto editorialista, Fabrizio Rondolino. Giornalista, scrittore e blogger torinese, classe 1960, già collaboratore di D’Alema e de L’Unità negli anni 90, adesso viene preso di mira, fra gli altri anche da Antonio Rapisarda, redattore de Il Tempo. Rondolino viene definito ‘alfiere renziano’, pur essendo stato nello staff della comunicazione di D’Alema, prima al Pds poi alla Presidenza del Consiglio. Parla di attacchi da parte delle opposizioni: “il ‘regime’ se ci fosse sarebbe una dittatura dell’opposizione: perché tutte le opposizioni ormai ragionano allo stesso modo, tutti i giornali, tutti i talk show, tutti gli apparati, le caste e le castine, tutti sono contro questo governo”. Rondolino continua a discernere circa il ruolo dell’informazione sul tema di maggioranza ed opposizione: “anche questo” ragionamento “fa parte del regime di opposizione che si respira in Italia: ragion per cui se tu sei contro sei per forza un eroe; se tu sei a favore sei per forza un venduto o un leccaculo. È un modo bizzarro di ragionare che non mi appartiene”.

Poi l’ennesimo attacco a Virginia Raggi, candidata M5S a sindaco di Roma. Rondolino aveva attaccato la grillina scrivendo fiumi di parole sulla pratica d’avvocato della Raggi presso lo studio Previti. L’editorialista de L’Unità sostiene che questo si tratta di un’attività – quella di spulciare nel passato dei candidati – che i grillini hanno ‘insegnato al mondo’, che hanno reso norma: “il candidato grillino a Roma è una ragazza che quando ha potuto scegliere in quale studio fare il praticantato ha scelto lo studio Previti. Non è che ha vinto un concorso pubblico e l’hanno assegnata a quello studio con un tiro di dadi. Lei ha scelto quello perché evidentemente aveva amici lì dentro. Non è che rispondi all’annuncio su ‘Porta Portese’. La Raggi ha scelto di imparare il mestiere di avvocato lì. Può essere anche un merito, tant’è che parte della destra romana non la vede di cattivo occhio”. La campagna elettorale per la poltrona di primo cittadino romano (o prima cittadina) è cominciata. Se non nelle piazze, almeno sulle colonne dei giornali.

Grillo contro il giornalismo 2.0

E dal blog di Beppe Grillo parte la controffensiva pentastellata verso L’Unità: “smascherato, sbugiardato e sbertucciato da tutta la Rete, D’Angelis non ha chiesto scusa e al Corriere della Sera ha detto che non si tratta di bufala, ma di ‘giornalismo 2.0’. D’Angelis quindi non è un bufalaro, ma la vergogna dell’informazione italiana 2.0”

Daniele Errera

 

L'autore: Daniele Errera

Nato a Roma classe 1989. Laureato in Scienze Politiche e Relazioni Internazionali con la tesi "Dal Pds al Pd: evoluzione dell'organizzazione interna". Appassionato di politica, ha ricoperto vari ruoli nel Partito Democratico e nei Giovani Democratici. E' attivo nell'associazionismo territoriale.
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