Mai un valore così alto. La disoccupazione corre e le speranze dei più crollano. L’occupazione è sempre più una chimera. Dal 1977, anno di inizio composizione delle serie trimestrali Istat, non era mai stata così alta la stima della disoccupazione: 13,6%. Analizzata per i giovani si arriva al 46%. Dati agghiaccianti.
Una vera e propria tragedia, qualora vedessimo il lavoro come fondamento della dignità umana. Il 13,6%, infatti, è una cifra drammatica. Ed addirittura in crescita dello 0,8% rispetto allo stesso periodo del 2013, gennaio-marzo. Praticamente 200.000 unità in più. Più di una città della popolazione di Taranto. Aprile, invece, ha segnato un valore corrispondente a quello del mese precedente, ma in aumento di 0,6% rispetto all’anno passato. Di conseguenza cala l’occupazione indicante -0,2% ad aprile e -0,3 punti percentuali rispetto all’anno precedente: 55,4% complessivamente.
Analizzando le zone della penisola poi, la parte più sfortunata di tutte risulta essere, ancora una volta, il sud Italia: tra gennaio e marzo 14’ la disoccupazione vola al 21,7%, mentre fra i giovani tra 15 e 24 anni si arriva addirittura ad un drammatico 60,09%. A cercare lavoro, nel Meridione, sono ben 347.000 ragazzi (il 14,5% dei giovani). I dati della disoccupazione preoccupano non poco il presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: “Il dato veramente preoccupante è l’aumento della disoccupazione dello 0,8% su base annua: stiamo strisciando sul fondo, non raccontiamoci storielle”.
Daniele Errera