Il traffico aereo è strutturalmente in aumento nel mondo, anche in quello economicamente maturo, negli ultimi decenni, per gli effetti della globalizzazione, e del calo dei prezzi dei biglietti, basti pensare alle compagnie low cost. Di conseguenza il calo in Italia negli ultimi anni ha veramente simboleggiato una crisi profonda.
Anche e soprattutto l’Italia negli anni 2000 ha giovato dell’espansione delle linee low cost, che hanno creato una domanda di spostamento, sia tra i giovani che tra i più anziani, e l’aereo è diventato un mezzo familiare a tutti i ceti.
Anche se l’Italia ha meno giovato della globalizzazione, sono state moltissime le imprese che si sono internazionalizzate, con conseguenti esigenze di spostamenti all’estero.
Proprio per questa natura di massa del consumo di trasporto aereo, è un buon indicatore dell’andamento dell’attività economica. E infatti nella prima crisi acuta di collasso del commercio mondiale nel 2008-2009 in Italia vi fu un crollo maggiore del 10%, seguito da un netto recupero.
La crisi del 2012-2013 si è fatta ugualmente sentire, ma dall’inizio dell’anno è presente un timido recupero. Gli ultimi dati di Assaeroporti si riferiscono ad aprile e per il periodo gennaio-aprile come vediamo dal seguente grafico, vi è un aumento del 3,2%.
I più grandi aeroporti italiani, Fiumicino Linate, Malpensa, Bergamo, quelli da cui passa anche la maggior parte del traffico business, crescono di poco più del 2%.
Gli aeroporti con maggiore aumento di passeggeri sono invece apparentemente quelli con un afflusso turistico preponderante, come Olbia, Firenze, Catania. Roma Ciampino è quello che cresce maggiormente, del 20,8%, grazie alla presenza di Ryanair e all’igrandimento del raggio di destinazioni.
Negli ultimi 3 anni vi sono stati mesi con progressi molto maggiori, anche in periodi di crescita asfittica, nel 2011, quindi questa crescita di poco più del 5% (contando solo il mese di aprile) non può ancora bastare come indizio di ripresa. Vediamo i dati di seguito:
Vi è comunque un’importante inversione di tendenza rispetto ai tragici dati della prima metà del 2013.
Nel seguente grafico vediamo invece nel periodo gennaio-aprile 2014 quali sono stati gli aeroporti più trafficati in valore assoluto:
Roma tra Ciampino e Fiumicino rimane decisamente davanti gli aeroporti che gravitano intorno a Milano, soprattutto dopo la decisione di Alitalia di utilizzare solo Fiumicino come hub dei voli diretti e in partenza dall’Italia.
Vi è anche da notare che il destino di diversi piccoli aeroporti dipendono grandmente dalle decisioni di singole compagnie, soprattutto low cost, che postano la propria base da un aperoporto a un altro, così si sono scritte le fortune o le disgrazie di Forlì, Rimini, Treviso, Verona, ecc.
Gli occhi di tutti sono ora puntati decisamente sull’accordo Etihad-Alitalia per scorgere la possibilità che agli aeroporti italiani possa arrivare quello che manca decisamente, ovvero i passeggeri internazionali, soprattutto in transito, che affollano e fanno le fortune delgi scali di Parigi, Londra, Francoforte, Madrid e ora Istanbul. Perchè anche con una auspicabile ripresa del turismo, con il solo utilizzo degli aeroporti come partenza o approdo finale non si potranno mai raggiungere numeri passeggeri da grande Paese.