Pulizia del naso con lavaggi nasali: potrebbe essere stata questa la causa del decesso di una bimba di due mesi e mezzo di Giaveno avvenuta pochi giorni fa per arresto cardiaco. A stabilirlo con precisione sarà ora l’autopsia ma come è possibile che l’acqua fisiologica possa aver provocato addirittura la morte? La Stampa lo ha chiesto al prof. Giuseppe Ferrari, primario emerito di Pediatria al Mauriziano. Ecco una sintesi dell’intervista firmata da Marco Accossato.
Lavaggi nasali, consigli a genitori e nonni
1) NIENTE SPRAY QUANDO SONO TROPPO PICCOLI
“Bambini cosi piccoli – spiega il primario – non non hanno bisogno di gocce o acqua nel naso, se non in caso di un raffreddore serio, che a due mesi non hanno mai. A quell’età se il naso è chiuso non succhiano, così starnutiscono per liberarlo: purtroppo molti genitori scambiano questo starnuto per raffreddore e utilizzano le gocce nel naso”.
2) GOCCE UTILI DAI 4/5 ANNI IN POI
“Discorso diverso – continua il prof. Ferrari – per un bambino di 4 o 5 anni, molto raffreddato, con le adenoidi grosse, catarro o mal d’orecchie, oppure non capace di soffiarsi correttamente il naso. In questo caso le gocce sono utili e non sono un pericolo”.
3) EFFETTO ACQUA FREDDA
Come può un getto d’acqua portare a un arresto cardiaco? chiede il giornalista. La risposta del medico: “Ha presente un adulto che si getta nell’acqua fredda e dopo pochi minuti muore? Significa che quell’azione ha fatto partire un riflesso che ha agito sul cuore. Senza contare che sovente il liquido utilizzato per pulire il naso è freddo, a volte addirittura tenuto in frigo”. L’intervista si conclude con un altro suggerimento utilissime alle mamme, ai papà ed ai nonni: “acqua e zucchero contro il singhiozzo è inutile, come lo spavento. Il singhiozzo è fisiologico come lo starnuto: il bambino è dotato di un sistema che così lo aiuta a mettere a posto lo stomaco”.