Davvero Raggi lavorò per Alemanno?
Un nuovo “caso” per la favorita nella corsa al Campidoglio dopo il falso scoop di Unità.tv che la voleva immortalata nel video di “Meno male che Silvio c’è”, secondo il sito nella clip si vedeva una ragazza che poteva assomigliare (molto “alla lontana”, per la verità) alla candidata sindaco di Roma, e l’«omissione» sul praticantato della pentastellata presso lo studio legale di Cesare Previti (appena laureata le venne offerta tale possibilità da Alessandro Sammarco, suo professore a Giurisprudenza, che lavorava, appunto, per Previti).
Davvero Raggi lavorò per Alemanno?
Oggi, un’altra “scoperta” sul passato di Virginia Raggi avanza un suo legame con la destra romana. Libero, infatti, riferisce che, tra il 2008 e il 2009, la Raggi ha presieduto la società di recupero crediti Hgr, di cui era Amministratore Delegato e proprietaria, per l’80% delle quote azionarie, Gloria Rojo, nota alle cronache per essere tra quelle 41 persone assunte irregolarmente nell’ambito dello scandalo all’Ama, la società di gestione rifiuti della Capitale, poi “fatte licenziare” da Ignazio Marino in seguito a una sentenza che ha condannato alcuni vertici della municipalizzata oltre all’allora Ad Francesco Panzironi (5 anni e 3 mesi in primo grado), fedelissimo di Gianni Alemanno, tra l’altro, ancora in carcere per “Mafia Capitale”.
“Prima il silenzio su Previti, ora spunta il Cda della società vicina ad Alemanno. Le amnesie sul “nero” cominciano ad essere troppe da parte del candidato “trasparente” del M5S. Qualche parola di chiarezza sarebbe forse necessaria” con queste parole Stefano Esposito, ex assessore ai Trasporti della Giunta Marino, si è scagliato contro la Raggi. Sulla stessa linea un altro esponente Pd, il senatore Raffaele Ranucci ha dichiarato: “Ci farebbe molto piacere sapere perché la Raggi ha taciuto questa sua non secondaria esperienza nel giro legato alla destra romana del sindaco Alemanno”.
“Al Pd consiglio cautela. Le state provando tutte, lo capisco, vi sentite sgretolare la terra sotto ai piedi, ma noi non arretriamo di un centimetro. Anzi – ha scritto sul suo profilo Facebook la candidata a Cinque Stelle che poi ha precisato il presunto legame con Alemanno – Nello svolgimento del mio lavoro con lo studio Sammarco mi è stato chiesto di svolgere un ruolo tecnico e di rappresentanza per una società cliente dello studio, la Hgr, senza percepire alcun compenso. Una comune prassi professionale: sono stata presidente di garanzia per Hgr fin quando la società è rimasta cliente dello studio Sammarco. Una volta cessato il rapporto, ho lasciato l’incarico. La Rojo la conobbi proprio come cliente dello studio”.
Dal canto suo, Gianni Alemanno ha tenuto a escludere “qualsiasi collegamento anche indiretto tra il sottoscritto e la società in cui ha operato la dottoressa Virginia Raggi”. Nella stessa nota, Alemanno ha aggiunto: “non ho la benchè minima idea di cosa sia la società l’Hgr. Non ho dato mai indicazione o consenso a nessuno per costituire una simile società né ero a conoscenza di questa attività svolta dalla signora Gloria Rojo e da Franco Panzironi”.