Confindustria: prime prove di pacificazione

Pubblicato il 27 Aprile 2016 alle 17:14 Autore: Giacomo Salvini
confindustria, boccia, vacchi, marcegaglia, cordero di montezemolo, bisignani

La partita vera per il neo-presidente di Confindustria Vincenzo Boccia inizia adesso. E lo ha ammesso anche il suo rivale sconfitto (per soli 9 voti) Alberto Vacchi in un’intervista rilasciata domenica scorsa a Repubblica. Sul cambio di passo di Confindustria “la prova del nove l’avremo con la presentazione della squadra” ha detto lo stesso amministratore delegato di Ima (Industria Macchine Automatiche). Domani quindi sarà la giornata giusta per capirci un po’ di più sul futuro dell’associazione degli industriali italiani. Il consiglio generale infatti dovrà votare la squadra di Boccia che prenderà forma nelle prossime settimane per poi essere ufficializzata il 25 maggio dall’assemblea privata di Confidustria.

presidenza di confindustria

Confindustria, il toto-nomine

Già circolano i primi nomi frutto delle trattative sotterranee tra le varie correnti regionali. I posti da assegnare nel Consiglio di Presidenza sono 7 visto che, oltre a Boccia, ne fanno parte di diritto i Presidenti di Giovani e Piccola Confindustria. Ovvero, rispettivamente, Marco Gay e Alberto Baban. Sette poltrone che pesano e che condizioneranno molto il mandato di Boccia (4 anni) e soprattutto il futuro prossimo degli industriali italiani.

Secondo il sito Affaritaliani.it dovrebbero far parte della squadra di Boccia Giulio Pedrollo (Confindustria Verona), Licia Mattioli (Torino) e Maurizio Stirpe (Roma). I primi due avevano sostenuto Boccia in campagna elettorale e rivendicato, a vittoria avvenuta, un posto nel Consiglio di Presidenza mentre il Presidente di Unindustria Lazio aveva prima sostenuto Regina e poi deciso di non fare endorsement nella contesa Boccia-Vacchi. Così, se venissero confermate queste prime nomine, gli altri 4 vicepresidenti di Confindustria dovrebbero per gran parte spettare alla cosiddetta “opposizione” (Lombardia-Emilia Romagna in primis) che, per voce dello sconfitto Vacchi, avrebbe richiesto ben 3 vicepresidenze. E, ça va sans dire, le più importanti: Innovazione, Organizzazione e Politiche regionali.

Confindustria, la prima missione di Boccia

Sì, perché l’elezione di Vincenzo Boccia a Viale dell’Astronomia non è stata proprio una passeggiata. Confindustria è uscita dilaniata da un voto che, per molti, riguardava due candidati pressoché identici (soprattutto nel programma). Gli industriali infatti il 31 marzo scorso si sono spaccati in due: Boccia eletto con soli 9 voti di scarto su Vacchi (100 a 91). “Dispiace molto di vedere una Confindustria così spaccata – aveva detto a caldo l’ex Presidente Luca Cordero di Montezemolo, forte sostenitore di Vacchi – si è persa l’unica occasione di un vero cambiamento”. Grande sponsor di Boccia invece era stata la Presidente di Eni, Emma Marcegaglia, che secondo Luigi Bisignani avrebbe fatto “pressioni” per l’elezione dell’A.d di Arti Grafiche. La prima sfida di Boccia sarà quindi quella di riunire e ricompattare il mondo degli industriali italiani. E la squadra sarà il primo indicatore verso questa riunificazione.

Confindustria, Vacchi: ci vuole un cambiamento vero

Insomma, dopo la notte dei lunghi coltelli è arrivato il momento della pacificazione. Assolombarda e i confindustriali emiliani si muovono in questa direzione e aspettano un segnale da Boccia. Significativo, a questo proposito, proprio il messaggio inviato da Vacchi a Repubblica: “Personalmente non ho rivincite da cercare, né sono disponibile a ruoli di vertice. Ora servono cambiamenti veri e evidenti. Auspico sinceramente che Vincenzo sia in grado di farli”.

Giacomo Salvini

Twitter @salvini_giacomo

L'autore: Giacomo Salvini

Studente di Scienze Politiche alla Cesare Alfieri di Firenze. 20 anni, nato a Livorno. Mi occupo di politica e tutto ciò che ci gira intorno. Collaboro con Termometro Politico dal 2013. Su Twitter @salvini_giacomo
Tutti gli articoli di Giacomo Salvini →