Una gaffe dei Cinque Stelle sul grano saraceno scatena lo sfottò del web. Stavolta la svista non è contenuta in un post su Facebook o in un tweet, come accaduto in passato a eletti pentastellati e non, ma in un disegno di legge per la tutela del made in Italy: il provvedimento numero 1407. Nel ddl, firmato da 14 deputati M5S, è scritto nero su bianco: “negli ultimi anni il fenomeno della contraffazione agroalimentare è esploso in maniera significativa e spesso incontrallabile, danneggiando sia i produttori che i consumatori. Un esempio per tutti – indicano i 5 Stelle cadendo in errore – la pasta venduta in Italia che è prodotta per un terzo con grano saraceno”. Il Movimento prova poi a rimediare: “Volevamo dire grano straniero. E abbiamo chiesto più volte di cambiare il testo presentato alla Camera”.
Ma su Twitter l’hashtag #granosaraceno diventa subito tormentone, con cinguettii che prendono in giro i 5 Stelle. “Attenzione – scrive qualcuno – Qui una caponata scissionista rivendica il Regno delle Due Sicilie”.”Tutti a parlare del #granosaraceno e nessuno che prenda a cuore la causa della frutta nostrana presa in ostaggio dal fico d’India”, ironizza un altro utente. “Basta #granosaraceno, stop insalata russa, no al pan di Spagna! Arano i nostri campi e rubano le nostre donne…”.
difendiamo il meid in itali! basta grano saraceno! non vogliamo che la nostra pasta sia fatta con grano arabo pieno di #sciechimiche gnee
— Fenrir (@andrwlf) 3 Giugno 2014
M5S presenta una proposta di legge contro il temibile #GranoSaraceno. Toccherà ai leghisti spiegargli che il vero nemico è il GranoTurco
— Pamela Ferrara ㋡ (@PamelaFerrara) 3 Giugno 2014
Dopo la gaffe del #granosaraceno anche il correttore ortografico di Windows salirà sul patibolo del tribunale del web.
— Il Triste Mietitore (@TristeMietitore) 3 Giugno 2014