La legge finanziaria alternativa del governo simulato di POL, tagli a tutto spiano

Pubblicato il 2 Maggio 2016 alle 08:00 Autore: Gianni Balduzzi
legge finanziaria alternativa, forbice che taglia scritte

La legge finanziaria alternativa del governo simulato di POL, tagli a tutto spiano 

POL come non tutti sanno sta per Politica On Line, ed è la piattaforma di discussione politica più vecchia e grande d’Italia, attiva fin dal 2002. Fa parte di Termometro Politico, e da ormai 14 anni visto il grosso numero di utenti tiene elezioni simulate con partiti creati a immagine e somiglianza, ma non troppo (ci sono delle vere e proprie nuove creazioni), di quelli reali, con alleanze inedite e ballottaggi tra i candidati premier.

Una legge finanziaria alternativa con 27 miliardi di spending review

Le ultime elezioni simulate sono state vinte da una coalizione di centrodestra che unisce liberisti e conservatori. Si tratta spesso di persone realmente impegnate in movimenti, think thank, partiti, attivi anche fuori dal web.

E come ogni governo anche quello di POL redige la legge più politica, quella finanziaria.

Che è molto, molto diversa da quella reale del governo Renzi, con elementi utopici, forse, ma non troppo, essendo tratti da proposte documentate, per esempio di Cottarelli o della famosa CGIA di Mestre.

Il punto più importante e l’impalcatura di questa legge finanziaria alternativa è una spending review imponente, basata su tagli spesso anche piccoli, ma diffusi su tutti i capitoli della spesa.

legge finanziaria alternativa, forbice che taglia scritte

Vediamoli da dove si trarrebbero i fondi:

0,4 miliardi dall’apertura diretta di conti da parte del Tesoro presso le banche per la riscossione dei tributi eliminando un passaggio costoso con commissioni bancarie. E’ quanto chiedeva anche Cottarelli

– Ben 7,2 miliardi dalla  riduzione delle spese per acquisto di beni e servizi della P.A. Le convenzioni Consip rispetto alla pluralità di convenzioni oggi esistenti comportano in media un risparmio del 24%, anche se la spesa presidiabile da Consip o altre centrali di acquisto è circa la metà del totale. Si può inoltre operare una drastica riduzione del numero centrali appaltanti per acquisti sopra soglia (da 32.000 a massimo 30–40). Anche qui il riferimento è il documento di Cottarelli

0,3 miliardi dall’eliminazione dei soli costi amministrativi in seguito alla riduzione tramite chiusura delle partecipate

1 miliardo dalla chiusura stessa delle società pubbliche partecipate secondo i propositi già di Cottarelli di riduzione da 8 mila a 1 mila delle stesse

0,5 miliardi dalla riduzione del 12% degli emolumenti dei dirigenti pubblici, colpendo il terzo meno efficiente, in seguito alla valutazione dei dirigenti stessi, ponendo quindi anche fine alla distribuzione indiscriminata di bonus a tutti

2,5 miliardi dall’introduzione del pagamento elettronico e dalla fatturazione elettronica e dalla razionalizzazione dei centri di elaborazione dati (CED)

0,5 miliardi dall’accorpamento di questure e prefetture, con economie di scala evidenti e la sostituzione dei vertici delle questure con quelli delle prefetture

0,25 miliardi dall’abolizione del sistema di compensazione finanziaria del Servizio Universale Postale (0,25Mld €) a Poste italiane

1,5 miliardi dall’abolizione dell’inutile e dannoso bonus di 500€ ai 18enni

12 miliardi dalla centralizzazione degli acquisti di farmaci e forniture in un’unica centrale di spesa per tutte le ASL della regione, secondo prezziari min-max diversificati per singolo prodotto, decisi da ogni regione e comunicati alla centrale acquisti, che non siano non superiori né inferiori oltre il 25% alla media del costo storico nazionale dei 5 anni precedenti.

Nel complesso parliamo di 26,2 miliardi di risparmio per il 2016, 27,2 per il 2017 e il 2018

Legge finanziaria alternativa, l’arrivo del quoziente familiare

La natura più conservatrice e di centrodestra dei redattori della proposta si vede nell’utilizzo di questi 26 miliardi di spending review, ovvero nell’introduzione del quoziente familiare, ovvero un metodo di calcolo delle imposte in un nucleo familiare che, detta in breve, consideri il reddito non solo dell’intero nucleo, ma anche dei singoli componenti, o del nucleo diviso per numero di componenti, così da applicare di fatto anche aliquote inferiori rispetto a quelle applicabili alla somma dei redditi. Questo favorirebbe di fatto l’aumento dei componenti della famiglia e la natalità, come avviene in Francia.

legge finanziaria alternativa, due genitori e un bambino

Naturalmente è un’operazione costosa. Il governo di POL immagina, basandosi su dati della CGIA di Mestre, un costo di 20 miliardi.

Non solo, si propone anche un bonus di 400 euro mensili dal settimo mese di gravidanza ai primi 3 mesi dalla nascita del bambino, e di 150€ mensili fino ai 3 anni. La copertura verrebbe dall’aumento di 1,5 miliardi della tassazione sui giochi d’azzardo.

Un altro intervento sarebbe il blocco ai valori storici del 2012 della tassa sui rifiuti, impedendo aumenti, con una perdita di 3 miliardi di gettito.

Di fatto le minori entrate sarebbero di 23,7 miliardi.

Rimarrebbero 2,6 miliardi che andrebbero, assieme alla crescita, a ridurre deficit e debito.

A latere di questi provvedimenti su spese e entrate correnti ve ne sarebbero anche alcuni in particolare mirati alla riduzione del debito, come la vendita delle partecipazioni residue nelle Poste, per più di 5 miliardi, o delle quote nelle aziende partecipate.

Un’altra idea, questa molto ardita, e forse piuttosto folle, è quella di sostituire i titoli di stato più onerosi per lo Stato come quelli emessi nel periodo della crisi del 2011-2013 con altri con rendimento inferiore ma vincolati con una garanzia maggiore, protetta a livello costituzionale, ed emessi da consorzi di valorizzazione degli immobili da liquidare, per un valore di circa 400 miliardi secondo i calcoli più ottimistici.

L’obiettivo è l’abbattimento sia dello stock del debito sia degli oneri. Naturalmente tutto questo è molto ardito.

Peculiare è la volontà di mantenere in mano italiana gli immobili immessi nel consorzio o fondo che li deve liquidare, tramite aste.

E’ un altro esempio dell’interessante connubio tra conservatori e liberisti che ha dato vita a questa ipotesi di legge finanziaria alternativa.

Qui si può trovare il Forum di discussione politica che ha dato vita alla proposta. Tutti possono partecipare

 

L'autore: Gianni Balduzzi

Editorialista di Termometro Politico, esperto e appassionato di economia, cattolico- liberale, da sempre appassionato di politica ma senza mai prenderla troppo seriamente. "Mai troppo zelo", diceva il grande Talleyrand. Su Twitter è @Iannis2003
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