Realtà virtuale: un nuovo esperimento di giornalismo digitale realizzato dal The Guardian prova a esplorare la vita di un detenuto in isolamento. Per realizzare “6×9 A virtual experience of solitary confinement” sono stati impiegati 9 mesi di lavoro. Nonostante i tagli previsti per il prossimo futuro, il quotidiano inglese ha dato il via a un progetto importante: realizzare un’app dedicata all’esperienza interattiva che utilizzando i Google Cardboard permetta la completa immersione dello spettatore in diversi scenari.
Realtà virtuale: un video che riproduce l’esperienza del carcere
Il video – che è disponibile anche nella versione 360° – prova a riprodurre la vita di un detenuto all’interno di una cella d’isolamento di un carcere statunitense. Viene mostrato come questo tipo di reclusione possa causare gravi danni alla psiche di un individuo: 23 ore di solitudine al giorno per settimane, mesi, in alcuni casi, per anni. Nel video si possono leggere le storie di 6 detenuti uomini e di una donna che in prima persona hanno vissuto questa condizione. Le voci che si possono distinguere nella clip sono prese dal documentario Solitary Nation di Frontline, storico programma dell’emittente Pbs, girato all’interno di un carcere del Maine. Nel video si provano a rappresentare le vere e proprie allucinazioni raccontate dai detenuti alla squadra del Guardian capeggiata dall’editor Francesca Panetta: a ogni porzione di schermo corrisponde una storia diversa, a seconda di ciò che lo spettatore sceglie di guardare si attiva un’esperienza personalizzata di “isolamento”.