Milano, sede della Casaleggio Associati: a pochi giorni dalla scomparsa del guru del M5s, in via Morone si riuniscono i principali esponenti del MoVimento per mettersi d’accordo sul dopo-Casaleggio: la questione principale è la forma e i modi di gestione di “Rousseau”, il sistema operativo che promette di essere il M5S stesso: struttura e istanza decisionale ultima.
La sede della Casaleggio Associati è stata negli ultimi tre giorni frequentata da quasi tutti gli eletti: molti deputati, mentre i senatori sono stati meno. Martedì scorso c’è stato il direttorio per il primo vertice operativo con Davide Casaleggio. Poi via via i vari responsabili delle aree di Rousseau: Morra, Toninelli, Di Stefano, Taverna, Catalfo. Ed è proprio la senatrice Nunzia Catalfo, capogruppo di turno, che si occuperà del portale “Lex”, la parte di Rousseau che consente di creare proposte di legge insieme agli attivisti, con il meccanismo di creazione legislativa partecipata che Gianroberto Casaleggio aveva posto alla base del suo progetto.
M5s, scontento tra i senatori
I vertici hanno dovuto affrontare anche altri problemi. Al Senato la situazione del gruppo sembra essere abbastanza complicata. I senatori lamentano uno scarso coinvolgimento nelle decisioni del Movimento e cercano sponde anche tra i colleghi “scontenti” della Camera. Anche lo “scatto” di Luigi di Maio sulla questione della sua candidatura al palazzo Chigi per i Cinquestelle alle prossime politiche ha irritato coloro i quali hanno sempre sostenuto l’importanza del percorso decisionale partecipato. E a quanto pare l’accelerazione del progetto Rousseau sembra essere un mezzo importante per ridare fiducia ai senatori scontenti: il M5s non può permettersi, a poco più di un mese dalle amministrative, di ignorare lo scontento di chi, a livello locale, potrebbe avere un importante peso nella raccolta del consenso.