Comunali Roma: il centrodestra e i dubbi di Matteo Salvini
“Mi interessano i programmi. Chi sottoscrive il nostro progetto dell’Italia, ma anche dell’Europa, va bene. O ci mettiamo d’accordo su tutti i punti o è un problema”. Così il segretario federale della Lega Nord, analizzando il contesto delle intese politiche del centrodestra, in vista delle prossime consultazioni comunali del 5 di giugno.
Matteo Salvini ha mostrato più di un dubbio, riguardo le linee d’azione scelte da Forza Italia, a seguito del capovolgimento di fronte che ha visto Silvio Berlusconi far convergere la preferenza del suo partito in supporto del candidato Alfio Marchini, scaricando così sulla banchina del molo Guido Bertolaso. Il leader del Carroccio, per ciò che concerne Roma schierato in favore di Giorgia Meloni, a livello nazionale e nel modus operandi, sembra esser lontano anni luce dai “giochi romani di B”.
Comunali Roma: due visioni a confronto
Quello che a Roma va componendosi nel centrodestra è il sostanziale confronto di due visioni contrapposte: il nome di Alfio Marchini dovrebbe, nelle mire di Silvio Berlusconi, poter intercettare nuovamente quell’elettorato moderato, così tanto prezioso per la costruzione del consenso in Italia, da qualche anno ormai rapito da una più frizzante ed ammaliante dialettica politica di Matteo Renzi. Tuttavia i piani dell’altro Matteo, Salvini, per Roma, cozzano palesemente con le velleità dell’ex Cavaliere.
Il segretario della Lega ha infatti tutta l’intenzione di costituire un partito unitario e soprattutto unificante (alla faccia del paradigma della Padania e degli anni ruggenti di Bossi). Il progetto della nuova Lega Nord, a ben vedere, si propone quale polo attrattore fortemente identitario, coeso collante di uno schema fondato sui principi lepenisti d’oltralpe. Tutto l’opposto rispetto al modello civico, moderato e apartitico di Alfio Marchini. Due visioni inconciliabili. In questo senso, le prossime consultazioni comunali di Roma saranno un laboratorio importante per le alchimie di tutto il centrodestra, anche a livello nazionale.
Comunali Roma: i riflessi di una alleanza labile
Alla luce di quanto detto, Roma rischia dunque di riflettere le medesime criticità d’intenti anche nel resto dei Comuni chiamati al rinnovo delle giunte tra poco più di un mese. Ad intervenire sui recenti dissidi capitolini tra Lega Nord e Forza Italia, circoscrivendo nettamente i contorni del problema e gettando ampie e corpose gamelle d’acqua sul fuoco, è il presidente della Regione Lombardia Roberto Maroni: “Chi può far fare pace a Salvini e Berlusconi? Io, per esempio. L’ho fatto tante volte con Bossi e Berlusconi, e poi non c’è bisogno di far fare pace, la pace c’è già”.
Maroni ha assicurato un coinvolgimento pieno di entrambe le compagini politiche per la candidatura di Stefano Parisi a Milano e auspicato la presenza di entrambi i leader degli schieramenti in questione per la chiusura della campagna elettorale che si terrà il prossimo 29 di maggio.
Riccardo Piazza