Elezioni Regno Unito: un anno dopo le politiche, a un mese dal referendum sulla Brexit, giovedì 5 maggio, la Gran Bretagna affronterà una massiccia tornata elettorale. A essere rinnovati saranno i parlamenti di Scozia, Galles e Irlanda del Nord, mentre gli elettori inglesi verranno chiamati a eleggere 124 local councils.
Elezioni Regno Unito: la battuta d’arresto dei laburisti
Il dato che più sembra aver colpito gli analisti, al momento, è l’annunciata battuta d’arresto dei Labour. Secondo un sondaggio diffuso oggi dal Guardian, infatti, i progressisti di Corbyn perderanno ben 175 seggi. Se le proiezioni fossero confermate, si tratterebbe del peggiore risultato dal 1982 quando le elezioni locali si tennero nel contesto della Guerra delle Falkland. Una performance fortemente negativa, considerando inoltre che i conservatori sono sulla buona strada per guadagnare 30 seggi rispetto all’ultima chiamata alle urne. Inoltre, per i laburisti si mette male anche in Scozia: potrebbero scivolare fino al terzo posto dietro i conservatori e, naturalmente, i nazionalisti.
Invece, secondo un’indagine del Telegraph, i laburisti cederanno 170 seggi, tuttavia, potrebbero attestarsi addirittura a 4 punti di distanza dai conservatori perdendone così 220 (nel 1982 ne furono persi 225).
A pesare sull’emorragia di consensi le polemiche che hanno scosso il partito dopo che giovedì scorso Ken Livingstone, ex sindaco di Londra, ha dichiarato: “Bisogna ricordare che nel 1932 Hitler aveva proposto di spostare gli ebrei in Israele”, insomma, il Fuhrer “sosteneva il sionismo”. Uscita quantomai infelice, proferita a commento di un caso altrettanto increscioso quello di Naz Shah, deputato Labour che sembra aver sostenuto sui social il trasferimento dei cittadini ebrei negli States.