Germania: il partito di estrema destra tedesco Alternativa per la Germania (AfD) ha adottato una piattaforma programmatica dichiaratamente anti-Islam. È di ieri la pubblicazione del manifesto che, oltre al controllo delle frontiere, all’abbandono del nucleare, alla reintroduzione del servizio militare, invita al rifiuto “dell’ideologia del multiculturalismo” quindi alla messa al bando del velo, dei minareti, della chiamata alla preghiera e di tutti i “simboli del potere islamico”.
Germania: il manifesto anti-Islam dell’AfD
Squadra che vince non si cambia, il vecchio adagio funziona anche in politica. Alternativa per la Germania ha incrementato vertiginosamente i propri consensi da quando ha accentuato il proprio carattere xenofobo parallelamente all’inaugurazione della “politica delle braccia aperte” da parte del governo di Angela Merkel.
Nata nel 2013 come piattaforma di riferimento per gli elettori contrari all’utilizzo del denaro tedesco per il “salvataggio” degli stati Ue a rischio default, AfD è andata progressivamente spostandosi a destra con l’arrivo di oltre un milione di richiedenti asilo nel corso del 2015, una strategia che ha funzionato: Afd ha eletto propri rappresentanti in 8 dei 16 stati tedeschi.
Durante il convegno di Stoccarda conclusosi ieri, in effetti, alcuni dei circa 2mila delegati hanno chiesto un approccio moderato, dialogante, con la comunità musulmana: sono stati fischiati a più riprese dall’uditorio. Anche se i vertici del partito rifiutano ogni identificazione con l’estremismo, cercando di presentarsi come dei semplici “conservatori”, dei “tradizionalisti”, sta di fatto che continuano a emergere diversi legami tra AfD e gruppi neonazisti (una liaison che ha obbligato a disciogliere il comitato direttivo in Saarland).
Recentemente la Cancelliera Merkel ha ribadito che “l’Islam fa parte della Germania”: d’altra parte, i musulmani nel paese sono circa 4 milioni. Tuttavia, secondo le ultime rilevazioni dell’istituto Emnid per il tabloid Bild am Sonntag, AfD con il 13% ha superato i Verdi ed è, ad oggi, il terzo partito teutonico per consensi.