Sondaggio Ipsos per Ballarò: fiducia nel Governo in crescita, necessaria la riforma della PA
Sondaggio Ipsos per Ballarò: fiducia nel Governo in crescita, necessaria la riforma della PA
Torna come ogni Martedì il sondaggio Ipsos per Ballarò, presentato dal presidente di Ipsos Nando Pagnoncelli che ha spiegato al pubblico della trasmissione qual’è la percezione che gli Italiani hanno del Governo Renzi e dei principali temi che lo riguardano da vicino.
Il giudizio sull’esecutivo rimane intanto molto alto, dopo un deciso incremento successivo alla grande vittoria elettorale del PD nelle ultime elezioni europee: oggi il 65% giudica positivamente il Governo, una percentuale molto alta per un Governo che ha ancora molto da dimostrare. Valutando il giudizio al Governo a confronto con quello degli ultimi due esecutivi precedenti all’attuale, scopriamo che il punto più alto raggiunto da Letta e Monti non arriva all’attuale valutazione positiva di cui godono Renzi e la sua squadra: il 68% degli Italiani oggi valuta positivamente il Governo in carica, mentre Monti raggiungeva il 65% a pochi mesi da suo insediamento (Febbraio 2012) e Letta arrivava al 63% dopo aver annunciato l’abolizione del finanziamento pubblico ai partiti (Maggio 2013). Si segnala che la differenza nella percentuale di giudizio positivo tra i due cartelli presentati è dovuta all’inserimento solamente di chi si è espresso nel secondo caso (95%) mentre nel primo erano stati inclusi tutti i rispondenti (100%).
Una delle priorità di Renzi è ora la diminuzione della spesa pubblica, ed il martellamento degli ultimi mesi riguardo alla necessità di una riforma della Pubblica Amministrazione ha reso il tema fondamentale agli occhi degli Italiani, che lo giudicano prioritario per il 76%. Sanità e pensioni vengono dopo ma solo per il 9 e 8% rispettivamente, anche se gli Italiani sanno che un grande ostacolo che Renzi potrebbe incontrare nel conseguimento dei propri obiettivi è costituito dalle resistenze imposte dalla burocrazia e dagli interessi di molti potenti, che secondo il 49% potrebbero fermare Renzi. Anche la mancanza di risorse potrebbe fermare Renzi e le sue riforme (28%), mentre la paura di perdere consenso lo fermerebbe solo secondo il 15%.
Ciò che Renzi è già riuscito a portare a termine è la consegna degli 80 Euro in busta paga ai lavoratori meno abbienti, che sono arrivati come promesso nelle tasche degli Italiani a cui spettavano. Una larga maggioranza di Italiani pensa che i soldi ricevuti verranno spesi subito, andando a rinforzare i consumi che hanno bisogno di nuova linfa. Il 27% sarebbe invece più prudente mettendoli da parte e aspettando nuovi sviluppi, forse sospettoso che, come nella migliore visione anti-politica, se i politici danno devono essere pronti a togliere da qualche altra parte.
Rimane infine il problema Ue, che avverte l’Italia della necessità di rispettare i parametri di bilancio, per cui servono 9 miliardi di Euro che il Governo deve recuperare. La metà degli Italiani pensa che se l’Italia non riesce a trovare i soldi necessari e quindi a rispettare i patti stabiliti, la colpa non può essere dell’Ue che deve semplicemente controllare e , quando necessario, avvertire delle possibili inadempienze. Una forte minoranza però crede che questi non siano problemi prioritari, e che a riguardo non sia necessario preoccuparsi troppo.