Nomi che fanno rumore. Sono quelli svelati dall’imprenditore vicentino Enrico Maltauro – arrestato per coinvolgimento negli appalti legati ad Expo 2015 – nel nuovo interrogatorio dinanzi agli inquirenti.
NOMI ILLUSTRI – Dal verbale spuntano nomi illustri del Partito Democratico. “Greganti all’interno della ‘cupola’ rappresentava gli interessi della vecchia guardia del PD”, le parole di Maltauro. Il cosiddetto “compagno G” sarebbe stato legato a filo diretto in particolar modo con due ex segretari democratici: Pier Luigi Bersani e Piero Fassino. Il legame tra Greganti e loro due sarebbe lo stesso che, secondo tale versione dei fatti, aveva Gianstefano Frigerio con due pezzi da novanta del centrodestra come l’ex premier Silvio Berlusconi e l’ex presidente del Senato Renato Schifani.
VOCI DI CORRIDOIO – I nomi fatti da Maltauro sarebbero però frutto di “voci di corridoio ” – nello specifico, quello dello studio di Frigerio a Milano – e non di situazioni “vissute di persona”. Al momento non ci sono elementi per nuove iscrizioni nel registro degli indagati, ma certo è che tali nomi fanno sicuramente scalpore e spingeranno la magistratura ad approfondire la questione.
MALTAURO E I LAVORI GIA’ ASSEGNATI – Nel frattempo a Palazzo Chigi va in scena il faccia a faccia tra il premier Matteo Renzi e Giuseppe Sala, numero uno di Expo. Al centro della vicenda proprio l’azienda Maltauro, con l’obiettivo di escluderla dai lavori di Expo 2015, revocandone quindi gli appalti già assegnati. Del resto una richiesta simile è pervenuta anche dal sindaco di Milano, Giuliano Pisapia: “appurato il coinvolgimento nella vicenda, mi sembra ovvio che la Maltauro vada esclusa dai lavori”.
Emanuele Vena