“Forza Italia oggi è un esercito che ha perso la bussola”. A dichiararlo è il candidato di Forza Italia non eletto all’Europarlamento Simone Furlan. Ma Fi rischia soprattutto di diventare un esercito spaccato in due: da un lato i berlusconiani di sempre fedeli all’ex Cavaliere, dall’altro i “fittiani” che preferirebbero affidare la leadership del partito a “mister preferenze”. Se infatti per giorni la tensione è rimasta nascosta e i toni relativamente pacati, ora lo scontro tra Silvio Berlusconi e Raffaele Fitto si è manifestato chiaramente. Pomo della discordia le elezioni Primarie del partito, Primarie che se per la maggioranza Fi risultano inutili, per Fitto, forte del suo successo elettorale alle europee, sono assolutamente necessarie.
“Quello che fa male al nostro movimento non è il libero dibattito di idee”, ribadisce Fitto al Corriere della Sera, “ma la piccola dose quotidiana di falsità e veleni che alcuni mettono in circolo da troppo tempo. Chi discute in modo limpido dovrebbe essere una risorsa, e non un problema”. E se da un lato Berlusconi precisa “che nessuno si azzardi a pensare che io mi faccia mettere i piedi in testa da Fitto”, dall’altro l’ex premier, durante un vertice del partito tenutosi ieri a palazzo Grazioli, raccomanda ai suoi di mantenere i toni bassi per evitare rotture e tensioni.
D’altro canto l’ex Cavaliere può contare sul sostegno dei ‘big’: Brunetta, Romani, Santanchè, Gelmini, Verdini, Gasparri e Tajani. Fitto invece è arrivato a costituire un’area di minoranza all’interno di Forza Italia che qualcuno ha stimato pari al 25%, grazie anche all’appoggio di Galati, Polverini, Capezzone, Rotondi, Castiello, Ravetto e di Mara Carfagna. Proprio la Carfagna aveva dichiarato in un’intervista a Repubblica che le Primarie sono “una selezione popolare e democratica” e che l’importante “è individuare una soluzione che superi il rischio di una classe dirigente autoreferenziata. Ciascuno di noi dovrebbe avere l’umiltà di sottoporsi al vaglio elettorale”. Berlusconi si dichiara deluso dalla portavoce Fi, “una che io ho creato e che adesso mi tratta così”.
Ma nonostante le tensioni e gli scontri l’ex premier si dice disponibile a Primarie di coalizione purché non creino “divisioni interne e non siano usate per scalare i vertici”. A questo proposito l’incaricata Laura Ravetto ha terminato ieri un documento che prende in esame le varie Primarie possibili. L’obiettivo di Berlusconi resta comunque quello di guardare oltre nonostante l’opposizione interna. “Non ci sono elezioni in vista, dobbiamo tornare a temi programmatici, dobbiamo alzare il tiro contro gli errori del governo, rendere visibile la nostra opposizione”. Ma innegabilmente il malessere all’interno di Forza Italia resta: “E’ una cosa avvilente, mentre il Titanic va a fondo, quelli cantano con Dudù” ha dichiarato Maurizio Bianconi.
Alessandra Scolaro