Sono un caso le parole rilasciate in un’intervista al Foglio dal consigliere del Csm, Piergiorgio Morosini. L’ex Gip di Palermo ha annunciato che aderirà e parteciperà “attivamente” alla campagna per il No al referendum costituzionale. Tanto che ha già pronto un tour con l’obiettivo dichiarato di “fermare Renzi”. “Bisogna guardarsi bene dal rischio di una democrazia autoritaria. Un rapporto equilibrato tra Parlamento e organi di garanzia va preservato. Per questo occorre votare No ad ottobre”.
Morosini, l’altolà di Orlando e Legnini
Le dichiarazioni di Morosini hanno portato il ministro della Giustizia Andrea Orlando a chiedere al vice presidente del Csm Legnini “un incontro formale per un chiarimento” sulla vicenda.
Legnini ha espresso ferma condanna per quanto detto dal consigliere del Csm: “Sono inaccettabili gli attacchi a esponenti di governo e parlamento – dice Legnini -. Noi pretendiamo rispetto per le nostre funzioni, ma per farlo dobbiamo prima di tutto assicurare rispetto ai rappresentanti dei poteri dello Stato”. Legnini ha definito inaccettabili anche i giudizi fatti da Morosini su Gratteri e Cantone, definiti nell’intervista “uomini di Mondadori”.
L’ex Gip di Palermo si è difeso dando la colpa al giornale diretto da Cerasa: “Mi sono state attribuite delle affermazioni che non ho mai fatto e dalle quali prendo con nettezza le distanze. Prima fra tutte quella del titolo: non ho mai detto che Renzi va fermato”.
Morosini, la ricostruzione del Foglio
Il Foglio non smentisce le parole di Morosini ma conferma il contenuto del “colloquio”.
Nessun giallo, nessun mistero: come da lui stesso confermato nella “smentita” che circola su agenzie e social network, il colloquio con la nostra giornalista c’è stato, e ha toccato proprio quei temi. Tecnicamente non si può parlare di intervista, ma Morosini smentisce soltanto il titolo tra virgolette comparso nella versione cartacea del Foglio di oggi (“Perché Renzi va fermato”), che peraltro non compare nell’articolo. “Mi sono state attribuite delle affermazioni che non ho mai fatto – dice la nota del magistrato di Md – e dalle quali prendo con nettezza le distanze”. Ma l’unica frase smentita resta quella del titolo
Le parole di Morosini, in realtà, si sposano con la linea adottata dalla corrente di Csm, Magistratura Democratica, di cui l’ex Gip di Palermo fa parte. Scrive sempre il Foglio.
La corrente togata presieduta da Carlo De Chiara ha deciso di aderire al comitato per il “no” al referendum costituzionale, spiegando – in un manifesto pubblicato lo scorso gennaiosul suo sito – che sarebbe addirittura “in gioco l’architettura democratica della Repubblica”