Comunali Napoli: ultimi giorni prima della presentazione delle liste dei candidati tra polemiche e colpi di scena
i no. Ultimi giorni prima di conoscere definitivamente anche i nomi dei candidati presidente nelle municipalità.
Come di consueto, le forze politiche in competizione sono alla ricerca del “nome”, ovvero di quelle personalità che siano in grado di attrarre su di sé il maggior consenso popolare possibile. Questa una delle conseguenze principali del voto di preferenza, che oltre ai suoi risvolti positivi in termini di rappresentatività, porta con sé non poche perplessità, più volte denunciate dai politologi. L’attrattività del candidato è stata, soprattutto negli ultimi anni, declinata negativamente dalle forze politiche che competono in un’elezione, generando molto spesso candidature “imbarazzanti” e di basso profilo.
A Napoli, già nei giorni scorsi, erano nate polemiche intorno alla possibile candidatura del “massone” Enzo Peluso nelle liste collegate al sindaco uscente De Magistris. Subito arrivata la smentita del primo cittadino: «Nelle liste DemA – ha affermato – non ci sarà nessun candidato iscritto alla massoneria di cui abbiamo conoscenza».
Comunali Napoli, i nomi di De Magistris
E’ lo stesso De Magistris ad annunciare, all’apertura della sua campagna elettorale, che «bisogna andare oltre il recinto del centro-sinistra», facendo presagire così che il “toto nomi” sarà ricco di personalità conosciute e provenienti dalla società civile. Già si vocifera di una possibile candidatura della cantante italo-tunisina M’Barka Ben Taleb (tra le protagoniste del film “Passione” di John Turturro), conosciuta anche per essere stata inserita, l’anno passato, tra i nomi dei candidati a consigliere regionale di una lista collegata a Vincenzo De Luca, ma ritirata poco prima del voto. Sempre voci di corridoio parlano di un “corteggiamento” nei confronti della cantante napoletana Monica Sarnelli, che sembrerebbe aver declinato l’invito alla candidatura.
Comunali Napoli, i nomi di Valente
A Napoli la ricerca del “nome” ha generato anche scenari impensabili. Due giorni fa, la candidata sindaco del Partito Democratico, Valeria Valente, fa appello a Roberto Saviano per compilare le liste dei candidati. «Caro Roberto – scrive – aiutaci a formare liste rinnovate, con personalità di valore. Dacci una mano a trovare i nomi migliori». La richiesta all’autore di Gomorra arriva dopo i risentimenti di alcuni esponenti Pd nei confronti della linea-Valente nella scelta dei candidati presidente per i 10 municipi, ovvero proporre nomi di alto profilo della società civile. Mario Maffei, segretario provinciale del Pd partenopeo, si dimette in segno di protesta: «Sbagliato sostenere che mettendo nei 10 parlamentini solo persone della società civile si guadagnerebbe un 2 per cento in più in ogni municipalità. Significa affermare che i nostri dirigenti sono bravi a organizzare il consenso ma inadeguati a ricoprire ruoli di governo» scrive nella sua lettera di dimissioni. Tra gli esponenti della società civile proposti dalla Valente ai vertici democratici napoletani troviamo: Gennaro Ferrara, l’ex rettore della Partenope, area Udc; Paolo Siani, il fratello del giornalista ucciso dalla camorra al quale sarebbe stata proposta la municipalità Vomero, e il giudice Gennaro Marasca, ex assessore con Bassolino. Professionisti per “vincere la diffidenza verso il Pd”, sostiene la candidata sindaco democratica.
Comunali Napoli, l’alleanza con Verdini
Oggi, su Repubblica.it, si legge la risposta di Saviano “all’invito cortese” della Valente: «sarebbe presuntuoso da parte mia far piovere delle indicazioni, tantomeno dei nomi. In più mi sembra una scorciatoia. Il mio mestiere è raccontare e analizzare la realtà. Analizzarla. Certamente poi, il fatto che da un lato si cerchi collaborazione su un fronte dell’impegno civile e dall’altro si vada all’alleanza con aree del consenso del centrodestra più trasversale, fa riflettere. C’è una schizofrenia in corso che denota inadeguatezza». Infatti, il Partito Democratico napoletano porta con sé anche un altro “fardello imbarazzante”, come definito e percepito da molti simpatizzanti Pd: il sempre più accertato appoggio della lista verdiniana ALA alla candidata democratica a Palazzo San Giacomo. Valente su questo punto chiarisce: “Io ho detto a Verdini come a tutte le altre forze politiche: per me, se c’è convergenza sui nostri programmi e se, come abbiamo chiesto a tutti gli altri, ci sono persone specchiate, oneste non ho alcun pregiudizio verso alcuna forza politica”.
Camilla Ferrandi