Migranti: solo due giorni fa la Commissione Europea ha proposto il piano per fronteggiare l’ondata di profughi in Europa. Tale piano, che prevede anche l’abolizione dei visti per i cittadini turchi, dovrà essere approvato dal Consiglio europeo e dal Parlamento europeo. L’abolizione del visto era già stata proposta nell’accordo Ankara-Bruxelles di due mesi fa, ma ora il piano completo della Commissione dovrebbe essere varato entro giugno.
Migranti: la Commissione europea propone nuove riforme
L’accordo Ankara-Bruxelles prevede una serie di agevolazioni per la Turchia, in cambio del rientro di tutti i migranti arrivati in Grecia dopo marzo. Inoltre, la Turchia si impegna a soddisfare 72 condizioni, ma di queste, cinque sono ancora da discutere. I punti nodali sarebbero leggi antiterrorismo, lotta alla corruzione, accordi con l’Europol, riforma delle condanne penali e protezione dati.
Proprio parlando di dati, uno dei punti dell’accordo prevede il rafforzamento di Eurodac, il database comune ai diversi sistemi europei con le impronte dei migranti e dei richiedenti asilo in Europa. Gli stati membri dovranno introdurre nuovi dati (se la proposta della Commissione dovesse essere accettata) con nome, foto, documenti di viaggio, ecc. Sarà quindi più facile collocare i profughi nei diversi Paesi europei, ma anche respingere i migranti irregolari e coadiuvare i ricongiungimenti familiari.
Al momento il diritto di asilo nell’Unione Europea è disciplinato dal regolamento di Dublino che prevede che il migrante richieda asilo al primo Paese in cui arriva. Con la nuova proposta della Commissione si cercherà però di stabilire un numero massimo di richieste che ogni Paese può accettare. Se il Paese dovesse superare tale numero di richieste, i migranti saranno distribuiti tra gli altri Paesi membri con pene di circa 250 mila euro a profugo per gli Stati che si rifiuteranno di ottemperare ai loro obblighi. Tale cifra dovrà infatti essere versata a favore del primo Paese ospitante, come “tassa di solidarietà”.
Si rafforzerà inoltre l’Easo, l’ufficio europeo per il sostegno all’asilo per promuovere gli scambi tra gli stati membri e ricollocare consapevolmente i rifugiati. L’ufficio rinforzerà le risorse umane per poter inviare a ogni Paese richiedente un team di almeno 500 persone. La Commissione europea insomma ce la sta mettendo tutta per fronteggiare l’emergenza migranti, ora bisognerà vedere come gli Stati membri si rapporteranno con questa nuova realtà.
Federica Albano