Il 4 maggio, il generale dell’esercito degli Stati Uniti, Curtis M. Scaparrotti, ha assunto il comando delle operazioni alleate della NATO al posto del generale Philip M. Breedlove, che si è ritirato dopo 39 anni di servizio. Al momento di prendere il suo posto, Scaparrotti ha sottolineato l’importanza di una forza “agile, pronta per la lotta” contro una “risorgente e minacciosa” Russia.
NATO in Europa: una risposta alla Russia
Intanto, Washington sta conducendo una serie di esercitazioni militari nel cortile russo, ha reso operativo il sistema missilistico difensivo NATO in Romania e presto sarà pronto anche quello in Polonia. La decisione degli Stati Uniti e dei suoi alleati in Europa orientale di procedere con la difesa balistica a fronte della sempre più forte critica russa, è un’importante tappa nell’atteggiamento dell’Alleanza nei confronti di Mosca. Questa primavera inoltre, utilizzando una forza rapida di non meno di 5000 soldati, ci saranno delle importanti esercitazioni in Polonia e nei Paesi Baltici.
Al vertice biennale della NATO a Varsavia, che si terrà ai primi di luglio, i temi principali dovrebbero riguardare proprio la Russia, oltre che Siria, Iraq, Libia e, naturalmente, Stato islamico.
Sulla Russia, dopo l’annessione della Crimea, il coinvolgimento armato in Ucraina orientale, le minacce nella regione baltica e l’intervento in Siria, c’è la massima chiarezza. Non si parlerà più di “partnership strategica”; anzi ci sono richieste per abbandonare l’Atto istitutivo NATO-Russia del 1997, che prevedeva valori condivisi e un impegno per la pace.
La volontà del vertice di Varsavia è di passare dalla “rassicurazione” verso gli alleati, alla “deterrenza” verso la Russia. Ciò significa più truppe, attrezzature, esercitazioni più grandi e una presenza “permanente” di NATO e truppe americane negli stati membri, come la Polonia e i Paesi Baltici.
Al vertice di Galles del 2014, l’Alleanza aveva deciso di far ruotare un piccolo numero di soldati nella regione baltica; ora la NATO sta progettando di distribuire quattro battaglioni da combattimento di circa 1.000 soldati ciascuno in Polonia ed Estonia, Lettonia e Lituania. Due di questi dovrebbero essere americani, uno tedesco e uno inglese, Washington aggiungerà anche una terza brigata da combattimento in Europa.
Come reagirà la Russia? Il presidente Vladimir Putin vede la NATO come un freno alla sua influenza, e, considerato che l’Iran, ha accettato di limitare il suo programma nucleare, sostiene che l’unico obiettivo delle difese missilistiche NATO sia la Russia. Il ministero della difesa russo ha già reso noto che creerà tre nuove divisioni lungo il suo confine occidentale e ha minacciato di mettere testate nucleari sui suoi nuovi missili Iskander di base a Kaliningrad – territorio confinante tra Polonia e Lituania, che Mosca ha annesso dopo la seconda guerra mondiale.
Nel frattempo, a Jacksonville, in Florida, l’esercito americano ha partecipato, per la prima volta, alle esercitazioni denominate Sealift Emergency Readiness Deployment (SEDRE). “Gli esercizi SEDRE – ha spiegato Scaparrotti – coordinati in Europa orientale aiuteranno gli Stati Uniti e la NATO a stabilire una forza capace, inter-scambiabile e pronta a proteggere le democrazie”.