Sergio Staino si scopre renziano – Fassina & C. negli anni ’50 sarebbero finiti in Siberia –
E’ forse una sorpresa per molti, il disegnatore più fedele alla sinistra, dopo Vauro probabilmente, simbolo della satira che parla all’anima del popolo ex comunista, e forse era inevitabile che prima o poi capitasse anch’egli nel tritacarne della polemica renziani-sinistra dura e pura.
E forse un po’ a sorpresa vista la sua storia Staino si schiera. Con Renzi
Sergio Staino a Renzi “Stia attento, ha altissime probabilità di perdere il referendum”
Nell’intervista concessa al Corriere il disegnatore ne ha per tutti, ma in particolare per la sinistra PD, cui rimprovera la mancanza di uno stile, un rigore e una lealtà che in altri tempi non sarebbe stata perdonata nel vecchio PCI: “Con Fassina che minaccia: o cambiate questo articolo o me ne vado? Avessero fatto così negli anni 50, con Togliatti, sarebbero già in Siberia”.
Dietro l’atteggiamento della sinistra interna al PD ora Staino vede solo la volontà di ritornare al potere, per esempio del più disprezzato della compagine, Massimo D’Alema, “è lì come un avvoltoio, non vede l’ ora di tornare. Non lo voglio, serve gente nuova, cervelli nuovi, anime nuove”.
E non è disponibile a condividere le proteste della sinistra contro Renzi neanche se fanno riferimento all’alleanza tra il PD e Verdini, visto che, dice il disegnatore, in passato il centrosinistra ha fatto di peggio: “il primo a chiamare i Cecchi Gori, i Mastella, i Di Pietro, personaggi ambigui e tremendi, è stato D’ Alema”
Ce n’è però anche per il premier, più un consiglio che una critica, una richiesta di moderazione, “Fossi in lui, sarei più modesto. C’ è un’ altissima percentuale di probabilità che perda il referendum. Sta rischiando grosso”.
Non è il primo che vede nella personalizzazione del referendum sulla riforma costituzionale più di un rischio per lo stesso premier