Comunali Milano: i 23 punti del programma di Stefano Parisi
Lavoro, tasse, politiche di integrazione, sostegno alle imprese ed altro ancora. Sono ben 23 i punti presenti nel programma di Stefano Parisi, candidato per il centrodestra alla poltrona di sindaco di Milano, tra i favoriti per l’accesso al ballottaggio contro il candidato del centrosinistra Beppe Sala, secondo quanto rivelato dagli ultimi sondaggi.
Diversi punti sono dedicati al concetto di riqualificazione urbana, a partire dalle periferie, liberando il capoluogo di regione lombardo, “dalla patina di bruttezza che lo degrada” anche tramite l’abbandono della “vecchia logica dell’edilizia popolare”. Il tutto mediante un dettagliato piano urbanistico, tale da “ricucire la comunità milanese”, in modo che tutti i quartieri diventino un “luogo di pregio”. Una riqualificazione che passa anche attraverso la diffusione della cultura, che “non può essere un’attività di élite”, partendo dalle biblioteche sino a giungere allo sviluppo di una scuola di livello mondiale nel campo del design, il tutto senza abbandonare – ma anzi, rilanciando in grande stile – tradizionali centri di produzione della cultura, come per esempio La Scala.
Riguardo alla viabilità di Milano, Parisi chiarisce subito che “non proporremo mai il trasporto pubblico gratis”, puntando invece sulla qualità, il tutto in una logica di politiche a basso impatto ambientale. Particolare attenzione e tutele verranno riservate anche all’azione dei privati – dai taxi al car sharing – e ad altri punti chiave come la difesa dell’aeroporto di Linate e il potenziamento della struttura della metropolitana.
Comunali Milano: anche sicurezza e lavoro nel programma di Parisi
Su temi più prettamente amministrativi, il candidato del centrodestra punta a una maggiore efficienza e snellimento dell’impianto burocratico, anche grazie ad una massiccia digitalizzazione, in modo che l’amministrazione non venga vista più come un soggetto che impone divieti, ma che fornisce “opportunità da scegliere”. Con notevoli ricadute anche sul versante economico, con la possibilità di ridurre i costi, unica via – secondo Parisi – per poter procedere ad un taglio della tassazione.
Sul versante della sicurezza, Parisi riafferma l’importanza della riqualificazione dei quartieri di Milano. E, sul tema dell’immigrazione e dell’integrazione, fissa dei paletti: “Milano è da sempre una città accogliente: lo saremo verso chi accetta e fa propri (non semplicemente rispetta) i nostri valori civili, pur nel rispetto della propria identità religiosa, verso chi è pronto ad integrarsi nell’idea di società che abbiamo creato, sulla scorta della cultura greco-romana e della tradizione giudaico-cristiana. Saremo severissimi verso tutti gli altri”.
In merito al lavoro e alle politiche sociali, Parisi promette una fiscalità di riguardo ed altri strumenti a tutela dei nuclei familiari, oltre che un sostegno ai privati del terzo settore, fondamentale per “ridurre i costi e migliorare i servizi ai più deboli”. Sul tema della formazione, il candidato del centrodestra promette di incentivare una più stretta collaborazione tra istruzione ed imprese, dialogando – con riferimento a queste ultime – con le maggiori realtà della città ma tutelando anche l’universo di piccole e medie aziende, un “patrimonio irrinunciabile” che rientra nell’idea di una “città vivibile ed attrattiva che vogliamo realizzare”.