Il blitz condotto dalle forze di Kiev nell’Ucraina dell’Est, secondo il portavoce dell’operazione Vladislav Selezniov, ha portato all’uccisione di 300 filorussi, altri 500 sarebbero rimasti feriti, nelle ultime 24 ore; le stime non sono state confermate dai separatisti che hanno preso il controllo di una base della guardia di frontiera nei pressi di Lugansk: secondo alcune fonti, i miliziani, sarebbero stati visti caricare armi e munizioni su mezzi della guardia di confine per poi allontanarsi sempre a bordo di questi, dopo un assedio durato due giorni e che non sembra aver provocato vittime.
Sulla rete, soprattutto attraverso media indipendenti, sono state riportate le immagini dei bombardamenti dei caccia ucraini ai danni di vaste zone della regione di Donetsk e Lugansk: le immagini diffuse sono raccapriccianti, i corpi sono dilaniati da bombe a grappolo, ritorna ad agitarsi nel cuore dell’Europa lo spettro della Sarajevo anni ’90.
L’Ucraina resta ancora in cima alle priorità dell’amministrazione americana: Obama – in visita a Varsavia per commemorare i 25 anni dall’uscita dal comunismo della Polonia – ha incontrato il neo Presidente ucraino Petro Poroschenko e ha rinnovato il risoluto appoggio statunitense al popolo ucraino “non nei prossimi giorni o nelle prossime settimane ma negli anni a venire”.
Obama, impegnato in un tour europeo dominato dalla questione ucraina, ha ricordato l’importanza di una forte alleanza con i paesi dell’Europa centrale e orientale: ha proposto al Congresso lo stanziamento di 1 miliardo di dollari per aumentare la presenza americana in quella che viene considerata “la pietra angolare della nostra sicurezza”.
Dopo Varsavia, Obama, si recherà a Bruxelles dove si svolgerà l’incontro dei grandi della terra che si sarebbe dovuto tenere a Sochi ma che, dopo l’escalation della crisi in Ucraina e l’annessione della Crimea, è stato posticipato e riorganizzato senza coinvolgere Mosca.
Putin e Obama potrebbero parlarsi comunque per la commemorazione dello sbarco degli Alleati in Normandia, avvenuto 70 anni fa, nessuno nello staff dei due presidenti ha escluso una tale possibilità.
Guglielmo Sano