Sondaggi Roma: sarà battaglia all’ultimo voto tra Giachetti e Raggi
A Roma sarà una battaglia all’ultimo voto tra Roberto Giachetti e Virginia Raggi. A dirlo è il sondaggio realizzato da Termometro Politico in collaborazione con Affaritaliani.it e RadioRadio.
Come la scorsa settimana il candidato di centrosinistra rimane davanti alla candidata del Movimento 5 Stelle, seppur di un solo punto percentuale (30,5% contro 29,5%). Nessun effetto Fassina per Giachetti. Il 6% attribuito a Sinistra Italiana rimane “congelato” in attesa del responso del Consiglio di Stato di domani sulla riammissione della lista alla competizione elettorale capitolina. L’ex vice ministro dell’Economi, intanto, dalle colonne del Corriere della Sera respinge gli inviti di Giachetti a correre insieme per il Campidoglio: “Non capisco come Giachetti possa pensare che quel pezzo di città orientato sul nostro progetto possa votare chi è stato pasdaran del Jobs act, della scuola, dello Sblocca Italia, dell’Italicum… E che vuole tornare a quel modello Roma che ha aggravato le condizioni della città”. Se il ricorso non verrà accolto non è detto che l’elettorato di Sinistra Italiana viri su Giachetti o su Raggi. “Virginia Raggi ha un approccio minimalista che mi preoccupa. Né Raggi, né Giachetti affrontano la questione sociale che per noi è la priorità” dice ancora Fassina.
Virginia Raggi, in un colloquio con la Stampa, afferma invece di non temere ripercussioni sul voto in seguito al caso Pizzarotti. “Siamo sotto attacco. Io ogni giorno scopro qualcosa che mi riguarda, pure sulla mia vita privata, sul mio passato. Scopro anche di avere un fidanzato” […] “Non temo ripercussioni. Noi stiamo facendo una campagna elettorale su un programma preciso. Non siamo come gli altri partiti, che hanno devastato la città. Quello che accade a Parma non ci riguarda. Stanno cercando di denigrarci perché non hanno argomenti validi contro di noi, ma dobbiamo restare uniti e resistere. Nessuno può darci lezioni”.
Sondaggi Roma: Marchini davanti a Meloni
In area centrodestra è da sottolineare la crescita di due punti percentuali di Alfio Marchini che sale al 18,5%. Perde terreno invece Giorgia Meloni ora al 14%. La crescita dell’imprenditore romano è da imputare, con ogni probabilità, alla sue dichiarazioni riguardo alle unioni civili che potrebbero aver raccolto le simpatie dell’elettorato cattolico e di una parte della destra romana.
Sondaggi Roma: il voto di lista
Per quanto riguarda il voto di lista, il M5S è sempre primo con il 28,5% delle preferenze. Distaccato di quattro punti percentuali il Partito Democratico. Terza piazza per Fratelli d’Italia (11%) che si conferma il primo partito in area centrodestra a Roma. Subito dietro la Lista di Marchini con il 10,5%. Segue Forza Italia al 6,5% mentre la Lega raccoglie solo 2 punti percentuali.
Sondaggi Roma: il voto femminile
Interessante l’analisi condotta da Termometro Politico sul voto femminile. Nonostante in corsa ci siano due donne (Virginia Raggi e Giorgia Meloni) a conquistare il voto delle donne è Giachetti con il 34%. Dietro la candidata grillina con il 24,5%. Appaiati in terza posizione Alfio Marchini e Giorgia Meloni con il 16%. La maternità della leader di Fratelli d’Italia a quanto pare non paga alle urne.
Sondaggi Roma: le preferenze dei non romani
Termometro Politico ha anche analizzato le preferenze dei voti dei non romani. In questo caso a vincere, anzi, a stra vincere è Virginia Raggi con il 54% delle preferenze. Al secondo posto, a distanza siderale, Meloni con il 21%.
Sondaggi Roma: analisi sondaggio
A spiegare questo dato ci pensa Gianluca Borrelli, direttore di Termometropolitico.it. “E’ evidentemente frutto dell’esposizione mediatica a livello televisivo al quale sono stati sottoposti i candidati. La Raggi piace perché a livello nazionale è alto il gradimento del Cinque Stelle mentre la Meloni ha un consenso più come persona e come prossima mamma che come politico. Infine Marchini: l’ingegnere è stato il meno esposto dalla tv ma con la par condicio dovrebbe risalire. Chi invece paga lo scotto di una bocciatura nazionale è il candidato del Pd Giachetti. Sostanzialmente gli italiano lo conoscono poco e perciò non hanno auto modo di farsi un’idea del suo progetto per Roma e di dare un gradimento in linea con i partiti che lo sostengono. Comunque la campagna entrerà nel vivo non appena si avranno certezze sul candidato Fassina. In caso di esclusione vedremo come il 6 per cento della lista si andrà eventualmente a ripartire tra M5S e Pd. E poi c’è anche da considerare che il premier Renzi ha tenuto un profilo ancora basso su questa competizione. Qualora dovesse scendere in campo sarà interessante misurarne l’effetto”.