La defenestrazione di Federico Pizzarotti si è trasformata in un autentico boomerang per il Movimento 5 Stelle. La sospensione via mail del primo cittadino di Parma ha diviso la base e l’elettorato grillino. Ieri è andato in scena un patetico scambio di accuse tra i vertici Cinque Stelle e Pizzarotti con tanto di pubblicazione di messaggi sui social.
Tutti gli analisti politici concordano su un punto: l’allontanamento del sindaco di Parma, a meno di un mese dalle amministrative, è un vero e proprio autogol da parte dei Cinque Stelle.
Ma dal punto di vista politico che cosa succederà ora?
Un nuovo Movimento con Pizzarotti?
I rapporti tra Pizzarotti e il M5S, nell’ultimo periodo, rasentavano lo zero assoluto. Tanto che il primo cittadino, in un’intervista al Corriere della Sera, aveva ventilato l’ipotesi di una ricandidatura senza i Cinque Stelle.
Come riporta Repubblica, è possibile che ora Pizzarotti decida di radunare sotto di sè gli espulsi del Movimento 5 Stelle. Già nel dicembre del 2014, il sindaco di Parma aveva organizzato un Open Day, al quale erano stati invitati parecchi ex M5S insieme al gruppo di attivisti OccupyPalco che, ai tempi, chiedeva più trasparenza nel Movimento. L’incontro venne criticato dai vertici Cinque Stelle, e nè Beppe Grillo nè alcun membro del direttorio presenziò al convegno. “L’auspicio per la giornata di oggi – disse allora Pizzarotti – è quello di riscoprire i valori da cui siamo partiti, che erano un po’ meno scontrini e più contenuti”.
Ed è proprio da questo assunto che il sindaco di Parma vuole ripartire. L’idea è quella di organizzare un nuovo incontro in estate per contarsi. Nulla, in realtà, è ancora deciso. Pizzarotti non è fuori del tutto dal Movimento. Ma se verrà espulso la situazione cambierà radicalmente lasciando al primo cittadino mani libere per organizzarsi. Il rischio di una frattura all’interno dei Cinque Stelle è possibile ma non certa. Tutto dipenderà dall’esito delle amministrative di giugno.
Se Roma verrà conquistata e il Movimento migliorerà i risultati delle precedenti tornate elettorali è probabile che i dissidi interni seguiti alla sospensione di Pizzarotti rientrino definitivamente.