Comunali Roma: Giachetti, Meloni e l’assenteismo parlamentare
Comunali Roma: Giachetti, Meloni e l’assenteismo parlamentare
Volendo stilare un registro delle assenze inerenti i lavori delle aule del nostro Parlamento, ci si dovrebbe armare di penna, calamaio e pazienza, a fronte di una lunga e corposa lista bipartisan di defezioni. Il Giornale cerca di restringere il campo d’azione, circoscrivendo l’area di interesse ai principali candidati per la poltrona di sindaco della città di Roma. Nell’era dell’Internet delle cose, i flussi di informazioni vengono raccolti e schematizzati dai grossi centri di osservazione e controllo sul web. Uno di questi è Openpolis.it.
Comunali Roma: assenze, presenze ed indice di produttività
All’interno della diciassettesima legislatura, quella attuale, il candidato sindaco di Roma nonché deputato della Camera On. Giorgia Meloni ha totalizzato 17111 votazioni elettroniche con una percentuale di assenza del 75,73 per cento. Openpolis precisa che con il termine assenza vi è da intendere il caso specifico della mancata partecipazione al voto dell’aula “sia quello in cui il parlamentare è fisicamente assente (e non in missione), sia quello in cui è presente ma non vota e non partecipa a determinare il numero legale della votazione”.
I dati sulle attività delle aule, che sono accompagnati anche dall’indice di produttività relativo al numero effettivo degli atti presentati nel corso del tempo da ogni singolo parlamentare, e che per Giorgia Meloni si attesta a 171,6 collocandola 214° su 630 deputati di Montecitorio, non fanno discrimine tra assenze giustificate e ingiustificate. I regolamenti dei Centri di documentazione della Camera, così come quelli del Senato della Repubblica, non permettono infatti la registrazione delle motivazioni. Dunque è impossibile comprendere se nella percentuale totale delle monte ore di assenza vi siano quelle pienamente ingiustificate o quelle relative, per esempio, a ragioni di salute.
Interessante anche il prospetto delle tipologie di votazione: per Openpolis, all’interno delle “votazioni chiave”, il candidato sindaco di FdI ha partecipato, con voto contrario, soltanto alla votazione (espressa tramite ricorso alla fiducia) riguardante la legge di Riforma delle banche e del sistema di gestione del credito cooperativo. Assente sul Decreto Milleproroghe 2015, assente al voto sul Ddl Costituzionale per la Riforma del Senato e del Titolo V.
Comunali Roma: manierismi retorici e accuse
Le ormai prossime elezioni amministrative di giugno scaldano gli animi di tutte le fazioni in campo grazie ad un flipper di accuse incrociate e manierismi di retorica. Riguardo la querelle del lavoro di aula e delle assenze, se Atene piange Sparta certo non ride. Il vicepresidente della Camera Roberto Giachetti risulta possedere un indice di produttività pari a 83,8. Un dato dimezzato rispetto alla Meloni, che lo colloca 441° nella graduatoria dei 630.
Le presenze in aula del candidato sindaco del PD sono state la causa – nelle scorse settimane – di un botta e risposta tra lui e la Raggi, proprio “a colpi di Openpolis”. I cui dati, secondo l’ultimo aggiornamento, vedono Giachetti presente nell’86% delle votazioni elettroniche, un dato decisamente più alto rispetto al 5% registrato da Giorgia Meloni.
Riccardo Piazza