Articolo pubblicato da Daniele Errera
Matteo Renzi, un fiume in piena. Alla diretta social il premier discorre a ruota libera sull’occupazione, tasse, Unione Europea, università e degli avversari politici. Perdendo quell’alone di politically correct, che forse non ha mai avuto. Va diretto al punto, Matteo Renzi. I social network sono il nuovo punto di contatto diretto coi cittadini.
Il tema economico è quello maggiormente discusso, durante la diretta. Le promesse sono notevoli: un taglio di tasse al ceto medio. Una priorità, secondo Renzi: “abbiamo deciso la più grande riduzione della pressione fiscale mai fatta. Non si vede, ma dobbiamo trovare il modo di farla conoscere meglio. Abbiamo stabilito gli incentivi sul lavoro. Dobbiamo aiutare il ceto medio e le famiglie, altrimenti non difendiamo quella parte lì, la più numerosa. Stiamo discutendo come, se attraverso le aliquote Irpef o un sistema fiscale diverso. Andrà nella legge di stabilità del 2017”. Lo stesso ceto medio aiutato in tempi non lontani dagli ‘80 euro’: “non sono una mancia elettorale, giusto Berlusconi e Grillo possono dirlo, che tanto sono milionari. Per chi guadagna 1100 euro, gli 80 euro sono soldi”. Poi sull’Agenzia delle Entrate, il segretario Pd guarda avanti avveniristicamente: “vogliamo trasformare l’Agenzia delle Entrate affinché il sistema sia a disposizione del cittadino e non un sistema vessatorio contro il cittadino”. Quindi l’annuncio: “al 2018 Equitalia non ci arriva mica”. La rivoluzione del sistema sociale.
Renzi: “Occupazione crollata? Balla colossale”
Dopo l’economia e i risparmi, Renzi lega la diretta social all’occupazione. E risponde ai dati diramati ieri, secondo i quali l’occupazione è crollata. Una balla colossale, secondo il premier: “gli incentivi hanno funzionato, è il loro compito. Hanno funzionato nel 2015. Nel giro di due anni abbiamo recuperato 400mila posti di lavoro. Abbiamo interrotto la caduta. Nel dare i dati trimestrali dell’Inps si è visto che il saldo positivo è più piccolo dello scorso anno. Non è che ci sono meno posti di lavoro ma siccome gli incentivi sono ridotti, è cresciuta meno l’occupazione, va meno veloce ma continua a crescere”.
Il Jobs Act ha funzionato, secondo Renzi. Sono cresciuti i giovani occupati, ma senza una riforma universitaria il processo non può che essere incompleto. Chiede partecipazione degli addetti ai lavori, il premier. Attraverso i fondi già immessi nel sistema si cercherà di rendere l’università italiana più competitiva, associandola al ritorno della meritocrazia: “che meraviglia che i test dell’Invalsi siano stati fatti da oltre il 93% degli studenti. Perché finalmente questa retorica anti-merito, anti-valutazione, a volte ispirata da qualche professore, è stata cancellata. È una cosa bella. Finalmente il merito torna in Italia”.
Dopo aver discusso poi dei temi più variegati, dal ritorno ai lavori presso L’Aquila (“114 gru”) ad un maggiore impegno sul fronte sicurezza, passando per una forte critica sul Movimento 5 Stelle, Renzi chiude con un nuovo bonus: 500 euro agli studenti: “arriverà dopo le elezioni amministrative, sennò tutti dicono che Renzi vuole comprarsi il voto dei diciottenni. È una follia, ma per atto di rispetto daremo il bonus dopo le elezioni. E a ottobre ricomincerò con le visite nelle scuole, come facevo quando ero sindaco”.
Daniele Errera