La tregua interna, richiesta qualche giorno fa nel corso dell’ultima direzione Pd dal segretario-premier Matteo Renzi, è durata quanto un fiammifero acceso. In via Sant’Andrea delle Fratte il clima ritorna ad essere teso, con la minoranza dem che contesta l’alleanza per le Comunali del 5 giugno prossimo tra Pd e Ala, la formazione politica guidata da Denis Verdini, e chiede chiarimenti sul futuro ruolo dell’ex coordinatore di Forza Italia.
Verdini e il Pd, un’alleanza che porta voti
Le ammnistrative 2016 rappresentano, quindi, il primo test per quantificare il peso elettorale del cosiddetto Partito della Nazione. Su venti capoluoghi di provincia chiamati al voto sono quattro quelli in cui sarà sperimentato il matrimonio tra Pd e Ala: Napoli, Grosseto, Cosenza, Caserta. Un’alleanza che rappresenta il 7-8%. Proprio sulle cifre elettorali di questo patto anomalo, che sposta verso il centro il baricentro dei democratici, la minoranza dem sostiene che questo matrimonio “non sa da fare”.
Antropologicamente agli antipodi con Verdini, come sostenuto a più riprese, Gianni Cuperlo e compagni non hanno dubbi sul fatto che sarebbero «più gli affezionati che perdiamo. Gli orfani di Berlusconi non riusciranno mai a compensarli». Di parere opposto il senatore di Ala Vincenzo D’Anna che, numeri alla mano, sostiene che il peso dei fuoriusciti di FI sia stato determinante per la vittoria di Vincenzo De Luca alle ultime regionali campane. «I nostri voti valgono il doppio – aggiunge il senatore di Ala – perché escono da una parte e vanno dall’altra».
Condividiamo con Verdini le riforme costituzionali.
Alleanza su fatti concreti anche a #cosenza #calabria pic.twitter.com/4ihPKvleCW— Carlo Guccione (@GuccioneCarlo) 16 maggio 2016
Intanto continua il tour elettorale di Verdini inaugurato qualche giorno fa a Cosenza, a sostegno di Carlo Guccione ex Ds e ora candidato alla carica di sindaco per il Pd, dopo il passo indietro di Lucio Presta. Nel capoluogo calabrese l’apporto dei “verdiniani” potrebbe essere decisivo ai fini del ballottaggio. Nei prossimi giorni il leader di Ala farà doppia tappa a Napoli, unico capoluogo dove sarà presente il simbolo del nuovo gruppo politico. D’altronde la Campania sembra essere il potenziale serbatoio di consensi del nuovo partito. Nel Sud il matrimonio tra Pd e Ala, secondo i calcoli che provengono da Largo del Nazareno, dovrebbe garantire una percentuale di voti tra il 3 e il 5.
Alle perplessità più volte espresse da Cuperlo risponde il vicesegretario Pd, Lorenzo Guerini, che, oltre a sottolineare che non si tratta affatto di una “alleanza strategica”, in un’intervista a Repubblica aggiunge: «Di strategico c’è solo la legge elettorale nazionale, ossia l’Italicum. Lo abbiamo fatto in modo da presentarci da soli con una forza di centrosinistra che ha vocazione maggioritaria».
Andrea Ficchì