Risultati elezioni Bolzano: al ballottaggio rivince il PD, ma ora si cerca una maggioranza solida
Risultati elezioni Bolzano: al ballottaggio rivince il PD, ma ora si cerca una maggioranza solida
Domenica 22 maggio, è stata una giornata di ballottaggio per i cittadini di Bolzano, chiamati a scegliere il nuovo sindaco. Urne aperte dalle ore 7 alle 21. A vincere è Renzo Caramaschi, candidato PD ma sostenuto da una composita coalizione. Più di 10 i punti di distacco tra lui (55.27%, con vittoria in 49 sezioni su 80) e il candidato del centrodestra Mario Tagnin (44.73%).
Risultati elezioni Bolzano: l’affluenza al ballottaggio del 22 maggio 2016
Riguardo l’affluenza, alle ore 11 ha votato l’11,53% degli aventi diritto, contro il 15,02% del primo turno tenutosi lo scorso 8 maggio. Alle ore 17 si è raggiunto il 23,55%, ben inferiore al 34,33% di due settimane fa. Il dato finale si è poi attestato al 41.22%, quasi 15 punti in meno rispetto al 56.10% del primo turno.
Caramaschi e Tagnin: i due sfidanti. Risultati elezioni Bolzano al primo turno
Gli elettori si trovano di fronte ad una semplice scheda di colore giallo, con due nomi, uno sopra l’altro: Caramaschi Renzo e Tagnin Mario. Il primo, sostenuto dal centrosinistra nonché ex city manager del Comune, al primo turno aveva ottenuto 9509 suffragi, pari al 22,03% dei consensi; l’altro invece 7834 voti, quindi il 18,39%, a capo di una coalizione di centrodestra. Altri due candidati hanno ottenuto risultati percentuali a due cifre, senza però riuscire ad accedere al ballottaggio: Caterina Pifano (Movimento 5 Stelle) al 11,54% porta a casa 6 seggi e Christoph Braun che con il suo 15,96% trainato dal Südtiroler Volkspartei (SVP) ne ottiene 8. In assoluto l’SVP è risultato il partito più votato, affermandosi nettamente nelle 12 sezioni del quartiere Centro-Piani-Rencio, in cui ha una maggioranza relativa del 36%.
L’SVP ha deciso di offrire il suo sostegno a Caramaschi, caldeggiando però una grande coalizione con il centrodestra e l’esclusione dalla maggioranza dei 4 consiglieri Verdi guidati da Norbert Lantschner, candidato che era stato patrocinato anche dal Partito della Rifondazione Comunista e aveva ottenuto circa l’8% dei voti, e ora ha deciso di sostenere Caramaschi. Dal canto suo, il candidato del centrosinistra sembra gradire l’ipotesi verde ed escludere l’ipotesi di un accordo con Tagnin, cui l’SVP vorrebbe riservare un assessorato. Spiega Caramaschi:
“Non rientra nei programmi della mia possibile coalizione. Superando le divergenze del passato, il nuovo gruppo consiliare dei Verdi ha una visione convergente con la mia sul futuro della città. La speranza è che i Verdi possano sostenere e costituire la maggioranza del governo della città”.
In appoggio a Caramaschi sin da subito ci sono il PD (15,83% e 9 seggi), la Lista Civica per Caramaschi (4,42% e 2 seggi) e la Sinistra – Die Linke (1,49%, senza consiglieri). Tagnin invece è stato aiutato da due liste: la Lega Nord (8,95% con 5 seggi) e Il Centrodestra – Uniti Per Bolzano (7,60%, 4 seggi) e. Entrambi i candidati sindaco, comunque sia, avevano ottenuto personalmente una percentuale maggiore rispetto alla somma della loro coalizione.
Nel nuovo consiglio comunale di Bolzano troviamo poi i 3 eletti di Casapound Italia, i 2 di Alleanza per Bolzano con Holzmann – cartello elettorale di destra che riunisce Fratelli d’Italia, Nuovo PSI, Il Popolo della Famiglia, Conservatori e Riformisti e Lista Benussi – e infine i 2 di Io sto con Bolzano e Für Bozen per Angelo Gennaccaro Sindaco, “giovane” candidato centrista che raddoppia la sua presenza.
Risultati elezioni Bolzano: perché la giunta del 2015 è durata poco?
Il disaccordo tra SVP e i Verdi va ricercato nella situazione uscita dalle urne a maggio 2015: Luigi Spagnolli, divenuto sindaco per la terza volta per il centrosinistra, con grande fatica aveva dovuto allargare la sua maggioranza all’ala ambientalista (la coalizione di sinistra rosso-verde aveva 5 consiglieri), perché i 19 seggi della sua coalizione (7 PD, 7 SVP, 5 altre liste) non erano sufficienti. Lo scontro interno alla maggioranza tra chi era contrario e chi era favorevole all’apertura di un centro commerciale multipiano del magnate austriaco René Benko vicino al Duomo di Bolzano; la giunta è caduta lo scorso settembre, poi i primi di aprile si è votato un referendum e il 64,4% dei cittadini si è espresso favorevolmente.
Quali potrebbero essere gli scenari futuri?
Questa volta, considerata la maggiore frammentazione, le difficoltà per il nuovo sindaco sembrano essere ancora maggiori: la stessa formazione centrosinistra + SVP raggiungerebbero nuovamente 19 seggi, ma con il peso di un seggio in più per l’SVP; solo allargando nuovamente ai Verdi si arriverebbe a 23 su 45 seggi, a meno che non decida di cercare una sponda a destra. Se invece vincesse Tagnin, lui partirebbe da 9 consiglieri: con gli 8 dell’SVP raggiungerebbe quota 17, e sarebbe costretto a convincere non solo tutta la destra più radicale, ma anche i due di Gennaccaro. L’alternativa più plausibile, d’altro canto, sarebbe l’accordo di “grande coalizione” tra centrodestra e centrosinistra, sperato dall’SVP; continua comunque ad aleggiare lo spettro di nuove elezioni anticipate, con la transizione di un nuovo “commissario”, che a molti non sembra un’ipotesi drammatica.
Tutto ciò scaturisce dall’applicazione di una legge elettorale odiata da molti e amata da altrettante persone, per la distribuzione dei seggi in modo proporzionale già al primo turno, senza premi di maggioranza, il che tutela le minoranze linguistiche e obbliga il sindaco vincitore a confrontarsi in Consiglio comunale. Al contempo, però, a partire da quest’anno vige anche uno sbarramento al 3% per le liste e al 7% per le coalizioni. Tra chi la odiano si segnala Giovanni Benussi, ex sindaco del capoluogo sudtirolese, ora eletto in Alleanza per Bolzano, ma l’anno scorso sostenuto da Casapound, che invita a votare scheda bianca per sollecitare una modifica all’attuale sistema elettorale.